Vivaldini (FdI-Ecr): “Contro la peste suina servono azioni congiunte e integrate”

Bruxelles. “La Peste suina africana  rappresenta ora una delle emergenze più grandi per gli allevatori. Occorre una azione integrata, una collaborazione fattiva sia a livello di filiere sia a livello istituzionale“, si legge in una nota di Mariateresa Vivaldini, parlamentare europea di FdI-Ecr.
“Bene ha fatto il commissario Filippini a emettere l’ordinanza sulla movimentazione dei suini domestici“, prosegue l’eurodeputata bresciana. “L’attuale e necessaria strategia messa in atto dal commissario è un insieme di misure applicate da tempo per tutte le malattie infettive “denunciabili” e l’Ue l’ha sempre sostenuta e ne è parte attiva. La cosiddetta “regionalizzazione” delle misure è sicuramente valevole e lo hanno dimostrato precedenti epidemie. È fondamentale contenere il virus e l’unico modo è quello di isolare gli allevamenti per evitarne la proliferazione“.
“Un sacrificio che viene richiesto agli imprenditori suinicoli, necessario però per evitare una crisi di grande portata, innescata in primis dalle carcasse infette  dei cinghiali e dai soggetti ammalati”, prosegue Vivaldini. “Un sacrificio che deve essere riconosciuto con misure economiche ad hoc, che possano sostenere le aziende in questa fase critica per l’economia del settore. L’attuale infezione di Psa si sta dimostrando una malattia che galoppa velocemente minacciando ormai tutto il bacino areale del nord Italia e della pianura padana in particolare, un concentrato di allevamenti di piccole e grandi dimensioni”.
“L’Unità di Crisi ha messo in atto il blocco delle movimentazioni”, conclude Vivaldini: “Non si deve rincorrere la malattia, ma fare tutto il possibile per anticipare la mappatura dei soggetti “in salute”, da preservare col massimo impegno. In tal modo si potrà ipotizzare di giungere a una mappa costante e robusta del “territorio sano”. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a una malattia che richiederà grande impegno e molto tempo per  essere debellata. Gli imprenditori hanno bisogno di misure economiche strutturate e concrete. Tutti coloro che ruotano dentro e fuori la filiera, i veterinari, l’Istituto zooprofilattico, le istituzioni, i sindaci, la Regione, il Governo e l’Unione Europea devono collaborare per uscire da questa emergenza il prima possibile. Dobbiamo scongiurare quello che può diventare un disastro economico”.

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