Il mais nero è “varietà da conservazione”

Importante riconoscimento targato Unimont di Edolo. Il prodotto agricolo nasce e cresce in Valcamonica, tra Esine e Piancogno.

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    mais-nero-camuno(red.) Attività concrete e risultati misurabili per il territorio montano. Insieme alla significativa e sempre più focalizzata attività formativa, informativa e divulgativa per lo sviluppo della montagna, che ha fatto guadagnare a Unimont un riconosciuto primato nel panorama nazionale e internazionale, l’attività di ricerca e sperimentazione per la montagna cresce significativamente e genera risultati concreti.
    Si è infatti concluso con successo l’iter relativo all’iscrizione del “mais nero spinoso” della Valcamonica alla sezione varietà da conservazione del Registro Nazionale delle varietà di specie agrarie e orticole.
    La domanda di iscrizione è stata presentata dal Ge.S.Di.Mont., unità di ricerca di Unimont, in collaborazione con il Comune di Esine e il Comune di Piancogno, a marzo 2015 e si è conclusa a gennaio 2016 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale 14/12/2015.
    Un importante riconoscimento per il “mais nero spinoso”, ecotipo locale caratterizzato dal gruppo di ricerca composto da Anna Giorgi, Roberto Pilu e Luca Giupponi, che presenta delle caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere, dunque degno di tutela. L’iscrizione di questa antica varietà, tradizionalmente coltivata nella media Valcamonica, rappresenta un traguardo importante che consente la salvaguardia dell’agrobiodiversità nazionale e che arricchisce il patrimonio agro-alimentare della Valcamonica.
    La procedura d’iscrizione ha coinvolto sia gli agricoltori camuni e le amministrazioni locali, sia Regione Lombardia e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, grazie a un lavoro di squadra che da sempre contraddistingue l’operato dell’Università della Montagna.La valorizzazione del “mais nero spinoso” si pone all’interno di un ampio lavoro che il polo di Edolo sta svolgendo per incentivare l’agricoltura di montagna, puntando su prodotti unici e di qualità.

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