Gardone, ora è “D’Annunzio Eroe”

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    vate.jpgAl Vittoriale lo spazio prima intitolato al 'Museo della Guerra'. 74 nuovi cimeli.


    vittoriale gardone riviera.jpg(red.) E' stata inaugurato domenica al Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia), il museo 'D'Annunzio Eroe'. Lo spazio era occupato dal Museo della Guerra.
    ''Merita”, ha spiegato Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione del Vittoriale, “un nome più pacifico, più sereno, anche perchè abbiamo ricevuto 74 straordinari oggetti dannunziani d'enorme valore storico estetico ed economico''.
    Come si coglie dal nome del nuovo museo, gli oggetti in mostra evocano il lato eroico del Vate. E da questo punto di vista uno dei più importanti è certamente l'originale del messaggio lanciato nella baia di Buccari nella notte tra il 10 e l'11 febbraio 1918. Ma non è solo eroismo dannunziano quello che si può ammirare da doemnica al Vittoriale.
    Nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, assume un significato particolare il manoscritto autografo dedicato a Garibaldi 'La notte di Caprera'. E' stato dato dall'ambasciatore Antonio Benedetto Spada, che ha prestato per 20 anni l'intera collezione privata vate 1.jpgcomposta da 74 oggetti, e ad acquistarlo circa 30 anni fa dalla Mondadori. Il Manoscritto è composto da 60 carte e datato dal Vate 'Settignano: la Capponcina: 22 gennaio 1901: (ore sei di sera)'.
    Non mancano, in ogni caso, gagliardetti e uniformi. Così come sono presenti anche oggetti che rinviano alle 'battaglie' sentimentali di D'Annunzio. E' il caso dello stiletto, in acciaio, oro, argento dorato e granati, donato dal poeta a Giuseppina Mancini Giorgi, chiamata da lui affettuosamente 'Giusini', e protagonista di una delle storie d'amore più tormentate della vita del Vate.
    ''I 74 nuovi 'pezzi', oltre all'enorme valore storico (ed economico), testimoniano bene il gusto del Vate nella scelta e nella cura dei doni, perchè sono in gran parte suoi regali per amici e amanti'', ha aggiunto il presidente della Fondazione: ''L'immagine di D'Annunzio sta cambiando nell'immaginario collettivo, grazie al nostro lavoro. D'Annunzio non è più poeta decadente che faceva solo debiti e sesso, ma viene riconosciuto per quello che è, un grande modernizzatore, un anticipatore dei quasi tutto e un padre della letteratura italiana''.

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