Sfratti, in provincia aumento del 14%

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    condomini.jpgSituazione stabilizzata in città. Per il Sicet in salita i casi di 'morosità incolpevole'.


    case colorate.jpg(red.) Sfratti: si stabilizza la situazione in città, peggiora invece in provincia. I dati forniti dal ministero dell'Interno in relazione alle procedure di sfratto convalidati nel 2010 confermano la gravità della situazione bresciana sul versante dell'emergenza abitativa.
    Dopo l'impennata dello scorso anno il numero degli sfratti tende a stabilizzarsi nel comune capoluogo mentre il dato relativo agli altri comuni della Provincia indica un ulteriore incremento del 16 %.
    Il dato complessivo riferito alla Provincia è di 2004 sfratti di cui quasi il 97% per mancato pagamento degli affitti; l'incremento rispetto all'anno precedente è del 12% se riferito agli sfratti per morosità e di quasi il 10% rispetto agli sfratti complessivamente considerati. Estremamente significativo l'incremento su base regionale che è del 48 % con un aumento record nella Provincia di Milano dove gli sfratti sono più che raddoppiati; tuttavia, tenuto conto della popolazione di entrambe le Province, si tratta soltanto di una riallineamento dei dati di Milano a quelli registrati a Brescia con un anno d'anticipo. 
    In città nel 2004 gli sfratti per morosità erano stati262 su 413, pari al 63%. Questo valore è salito poi, nel 2009 fino a quota 574 su 614 (pari al 93%) e nel 2010 sono stati invece 566 su 594 (il 95% delle procedure applicate).
    In provincia invece, dai 642 casi del 2004 si è arrivati ai 1735 del 2009 e ai 1941 dello scroso anno, pari al 97% del totale degli sfratti eseguiti (2004 in tutto). 
    E' evidente”, si legge nella nota del Sicet (Sindacato inquilini casa e territorio) provinciale, “che la situazione bresciana costituisce una sorta di avamposto dell'emergenza sfratti e infatti non a caso proprio il comune di Brescia, anche grazie alle continue sollecitazioni dei sindacati inquilini, ha già istituito un apposito Fondo che dovrebbe diventare concretamente operativo a breve termine”.
    “I dati sugli sfratti 2010”, conclude il Sicet, “invitano a proseguire rapidamente su questa strada e nel contempo sollecitano gli altri comuni della Provincia coinvolti nell'emergenza casa a seguire in qualche modo l'esempio del comune capoluogo.”
    In città, il mese scorso è stato attivato il fondo, annunciato tempo fa, da 200mila euro per morosità incolpevoli.
    Cinquanta appartamenti dal mercato privato e gestiti dall'Aler, da affittare a prezzi calmierati (con un riduzione del 20%) alle famiglie che non riescono ad affrontare il mercato ‘normale’. Il fondo, poi, si alimenterà con il deposito delle cauzioni da parte dei proprietari.

    Il progetto era già in fase di predisposizione a marzo ed è stato ufficialmente presentato in Loggia  alla fine di maggio dall’assessore alle politiche per la Casa Massimo Bianchini e dal primo cittadino Adriano Paroli. Capofila del progetto è il comune di Brescia, cui si affiancano Aler e l'associazione provinciale della “Proprietà edilizia”. La prefettura ha il compito invece di gestire la situazione con il tavolo sfratti appositamente attivato.
    Sulle oltre 600 domande di sfratto in città, è stato calcolato che almeno 400 rappresentino casi di morosità incolpevole.
    Su questo fronte il recente impegno dell’Aler che, attraverso un accordo siglato con l'Associazione della Proprietà edilizia, prenderà in locazione 50 alloggi privati a canone concertato per accogliere le famiglie costrette a lasciare la propria abitazione a causa della “morosità incolpevole”.
     

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