Accordo fatto, serve un piano

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    aeroportomontichiari1mini.jpgMolgora ha discusso del programma industriale: "No alla guerra tra poveri".


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    (red.) Una Commissione bilancio in Broletto tutta dedicata la tema “D’Annunzio”. Lo scalo monteclarense, dopo l’accordo siglato nei giorni scorsi con Verona sul futuro assetto societario (giunto dopo innumerevoli incontri e fumate nere) è stato l’oggetto dell’attenzione nella riunione presieduta dal presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora.
    Per il numero uno in Broletto prioritaria è la definizione del piano industriale per i due scali del Garda, da realizzare entro 90 giorni, successivamente si dovrà mettere emano al piano di investimenti e quindi, stabilte le fondamenta operative, sarà possibile dare il ‘la’ agli accordi con altre realtà del Nord Italia, ovvero gli aeroporti di Orio al Serio (Bergamo) di Milano (Sea, ente gestore) Venezia e Bologna. Da definire anche l’ingresso di eventuali nuovi soci o partecipazioni.
    Giorgio Bontempi, assessore provinciale e membro del cda di Catullo ha riferito sulla chiusura (in passivo) del bilancio 2010 dell’aeroporto di Montichiari (oltre 4 milioni di perdite), Vigilio Bettinsoli, presidente del D'Annunzio, ha invece sottolineato è stato possibile ottenere un risparmio di 1,4 milioni grazie alla razionalizzazione delle spese e dell'utilizzo del personale ricordando anche che dall’1 giugno è stato attivato il rifornimento dalla pipeline da La Spezia, che consente un prezzo del carburante competitivo rispetto a Malpensa.
    Molgora ha spiegato i motivi della riservatezza sulle fasi dell’accordo giustificando il ‘silenzio’ della Provincia come legato alla necessità di arrivare all’accordo senza ulteriori rimandi, aggiungendo che resta prioritario, una volta messa la firma sull’accordo, il piano industriale per  Montichiari.
    In quale veste si esprimeranno le potenzialità dello scalo bresciano: esclusivamente cargo o c’è la possibilità di un ritorno più importante ai voli passeggeri, diminuiti drasticamente nella scorsa estate?
    Molgora ha dichiarato che la situazione è ancora aperta, ma ha ribadito che in un eventuale aumento delle rotte turistiche Brescia non vuole essere ancora una volta all’ultimo gradino e che sono da evitare le “guerre tra poveri” in riferimento alla torta da spartirsi tra i diversi scali del Nord Italia.
    Non ancora definita la quota di partecipazione del Broletto che deve essere concordata con Abem, e i comuni su cui insiste lo scalo.
    Attualmente la Provincia di Brescia detiene il 4,2% della quota societaria e svolge il ruolo di coordinamento tra le realtà del territorio. Sul piatto una pietanza ancora da condire e da consumare.

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