Monica Rizzi, minacce agli ispettori

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    rizzimonicamicro.jpgL'assessore al centro di una nuova polemica, dopo il caso della laurea fantasma.


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    (red.) Dopo la vicenda della laurea fantasma in psicologia, l'assessore leghista allo Sport della Regione, la bresciana Monica Rizzi, si trova nuovamente al centro del ciclone.
    Un articolo di Gianni Barbacetto apparso sul Fatto Quotidiano del 10 marzo 2011 racconta, infatti, che la Rizzi, a seguito di un’ispezione della Direzione provinciale del Lavoro di Brescia che ha interessato l’azienda del fidanzato, si sarebbe sentita autorizzata a scrivere, su carta intestata dell’assessorato, una lettera all’assessore Giorgio Bontempi della Provincia di Brescia (Lega Nord) non solo lamentandosi del fatto ma anche minacciando “dettagliate” segnalazioni agli Enti regionali e nazionali qualora gli ispettori dovessero reiterare tali attività.
    E non solo. Sempre secondo l'articolo, essendo l’ispettrice interessata di origine meridionale, la Rizzi avrebbe detto che la si doveva “rimandare a calci nel culo in Burundi”.
    La Camera del Lavoro di Brescia, la Fp e la Flai Cgil ricordano che la Provincia non ha alcuna competenza in merito alle Ispezioni del Lavoro e chiedono al Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e al ministro Maurizio Sacconi un parere in merito.
    "I fatti", spiega una nota, "se confermati, sarebbero gravissimi e necessiterebbero di un intervento del ministero del Lavoro a tutela dei propri dipendenti impegnati ogni giorno a far rispettare la legge. La dignità di chi svolge con competenza ed etica, quotidianamente, funzioni pubbliche, d’interesse per tutta la collettività, non può essere calpestata, ma va al contrario riconosciuta e rispettata".

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