Uccise la zia, chiesti 20 anni

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    tribunalenuovo.jpgLa prese ad accettate sotto l'effetto della cocaina. La sentenza per il 5 luglio.


    tribunale.jpg(red.) Emiliano Dolcetti, il 36enne di Prevalle che il 17 luglio del 2010, sotto gli effetti della cocaina, uccise l'anziana zia e ferì gravemente la cugina, dovrebbe scontare vent'anni di reclusione, secondo il pubblico ministero Francesco Piantoni.
    Dolcetti è processato con la formula del rito abbreviato e l'udienza a porte chiuse si è tenuta di fronte al Gup Roberto Gurini. In aula il suo avvocato Marino Colosio ha incentrato la difesa sul fatto che l'uomo dopo il delitto non scappò. La sentenza è attesa per il 5 luglio.
    Carla Ruffatto Dolcetti, vedova e pensionata, si trovava in compagnia di sua figlia di 58 anni, Franca Dolcetti, nella propria abitazione situata in una cascina di via San Pietro 29 a Prevalle. Erano circa le 12 quando alla porta suonò il nipote che, entrato in casa con la scusa di dover lasciare una busta, avrebbe chiesto del denaro all'anziana zia.
    Al rifiuto della donna, l'uomo avrebbe perso le staffe colpendo più volte l'83enne con l'arma che aveva portato con sè. Anche la figlia della vittima, cugina dell'assassino, è stata ferita. Ma, nonostante i tagli e lo choc, riuscì a far chiamare i carabinieri lanciando l'allarme avvisando con il telefono Flora Dolcetti, un'altra cugina che abita vicino.
    Scattò la caccia all’Uomo: il 36enne venne rintracciato verso sera nei pressi del fiume Chiese che stava tentando di attraversare. L’uomo disse di essere perseguitato dall'anziana donna. Dopo 30 giorni trascorsi in osservazione in un ospedale psichiatrico, Dolcetti venne sottoposto a perizia: nessun disturbo, l’uomo è perfettamente in grado di intendere e di volere e finisce in con l'accusa di omicidio volontario e di tentato omicidio aggravati dall'uso della droga.

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