Garda, anguille contaminate da Pcb

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    anguille1.jpgMartedì la risposta ufficiale, ma le diossine sarebbero presenti nei pesci.


    anguille1.jpg(red.) Dopo settimane di analisi sono emersi i primi, parziali, risultati sulla presenza di inquinanti nelle anguille del lago di Garda, sottoposte ad un protocollo del ministero della Salute in seguito alla sussistenza di Pcb nelle carni degli esemplari ittici.
    Secondo le prime informazioni sembra infatti che già dal prossimo martedì debba scattare il divieto di pescare e di consumare i pesci che vivono nelle acque del bacino lacustre.
    Sono stati infatti prelevati ed analizzati dall’Istituto zooprofilatticvo di Brescia 102 campioni di pesci di varie specie, dopo che, nello scorso febbraio venne lanciata l’allerta sulla presenza di inquinanti negli esemplari ittici.
    Già dalle prime indagini sembrò che a risultare contaminate fossero solo le anguille e non gli altri pesci.
    Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha convocato, per martedì 17 maggio al Ministero, una riunione con le Regioni Veneto e Lombardia, la Provincia autonoma di Trento, l'Istituto zooprofilattico di Brescia e quello dell'Abruzzo-Molise nel corso del quale verranno illustrati in dettaglio i risultati degli esami effettuati e le eventuali misure previste.
    Secondo quanto emerso tempo fa, le anguille non sarebbero autoctone, ma importate dalla Francia.

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