Nasce Brixia Sviluppo

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    loggia.jpgAl via la società per gli investimenti della Loggia. Primo obiettivo: l'ex Oviesse.


    (red.) Nel consiglio comunale cittadino di venerdì è stata approvata la creazione di Brixia Sviluppo, una società per azioni alla quale saranno affidati progetti culturali, la promozione del centro storico e anche operazioni immobiliari. E' stata invece rinviata la discussione sull'esposizione dei crocifissi negli edifici pubblici proposta dalla Lega (vedi qui).
    Brixia Sviluppo è una società a capitale misto in cui potranno investire anche soci privati e che avrà un suo bilancio e una gestione autonoma. Al momento si trova con una dotazione di 10 milioni di euro (prelevati dall'avanzo di 41 milioni creatosi nei conti municipali per alcune entrate straordinarie), e il suo primo atto è già stabilito: comprare l'edificio ex Oviesse, in corso Mameli, per farne un centro giovanile. Uno stabile su cui, pare, in passato aveva messo gli occhi anche un gruppo di commercianti cinesi (vedi qui)
    Solo la maggioranza ha votato a favore della creazione di Brixia Sviluppo, pur accogliendo emendamenti del Pd e della Lista Castelletti. L'assessore al bilancio Fausto Di Mezza ha elogiato la creazione di un soggetto snello che potrà muoversi liberamente nel mercatto immobiliare, con più facilità di quanto non possa fare per esempio una Fondazione. Sarà possibile anche usare la società per investire le eventuali risorse in avanzo dal bilancio, senza avere probelmi con il patto di stabilità.
    La minoranza di centro sinistra ha criticato invece la fretta in cui si è fatta questa operazione, solo poche settimane. Critiche a cui aveva già risposto il sindaco Adriano Paroli, sostenendo che "solo per ragioni d’urgenza il dibattito non ha potuto essere approfondito come avrebbe meritato".
    Inoltre, secondo il Pd sono "troppo ampi" i poteri conferiti a Brixia Sviluppo, che potrebbe rappresentare l'esternalizzazione di alcune attività di Palazzo Loggia, bypassando il consiglio comunale e interferendo con l'attività istituzionale di alcuni assessorati.
    Una critica evidentemente condivisa in parte anche dalla maggioranza, che ha accolto emendamenti del centro sinistra che andavano proprio nella direzione di restituire un po' di peso al consiglio comunale nel controllo dell'attività. Mentre secondo una proposta della maggioranza il Comune non potrà scendere sotto la quota del 60% del capitale sociale. Le modifiche di statuto dovranno ripassare dall'aula di Palazzo Loggia. Una convergenza tra Pd e una parte del centrodestra si era già registrata mercoledì in Commissione (leggi qui).

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