“Norme antighetto”, orari ridotti

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    carmine.jpgAlcuni negozi del Carmine e di via Valcamonica dovranno chiudere prima al pubblico.


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    (s.s.) "Non è un coprifuoco e non siamo nel Bronx". Ma da gennaio in due zone di Brescia gli esercizi commerciali dovranno chiudere prima. Dopo Milano e Bergamo, anche nella nostra città fra pochi giorni prenderanno il via le cosiddette "norme antighetto". Nello specifico si tratta di due ordinanze che in via Valcamonica e in una parte del quartiere Carmine imporranno una restrizione sugli orari di apertura del pubblici esercizi, di qualunque natura.
    Nel distretto commerciale fra via Valsaviore e via Valcamonica, l’ordinanza sarà in vigore fino al 30 giugno 2011, salvo proroghe, e riguarderà: imprese artigiane con produzione alimentare che potranno aprire solo dalle 6 alle 22 (fino a oggi l’orario è consentito anche fin dopo la mezzanotte), phone center, internet point e attività di commercio su area privata dalle 7 alle 20 (ora fino alle 22), pubblico esercizio dalle 6 alle 22 (ora anche fino alle 2 del mattino in alcuni casi), attività di circolo privato dalle 7 a mezzanotte (mentre finora sono consentite anche le 5 del mattino secondo alcune autorizzazioni).
    In centro storico l’ordinanza, della durata di quattro mesi, interesserà la porzione di quartiere da via S. Faustino a Largo Formentone a via Capriolo, vicolo Due Torri, via delle Battaglie, corso Garibaldi, Rua Sovera, corso Mameli, via Paitone e contrada San Giovanni. Oltre alle categorie già citate nell’altra ordinanza, in questo caso sono stati aggiunti anche acconciatori, estetisti e centri massaggi dalle 7 alle 20 (ora fino alle 22).
    "Non abbiamo fatto un copia incolla dalle ordinanze delle altre città", ha specificato il vicesindaco Fabio Rolfi con delega alla Sicurezza, "ma abbiamo studiato il nostro caso anche in base alle segnalazioni di reati provenienti dal comando di polizia". Secondo il vicesindaco in queste due zone della città si sono concentrati nel tempo reati quali spaccio di droga, risse, accoltellamenti, schiamazzi notturni e danneggiamento del decoro urbano legati alla presenza di negozi aperti anche fino a tarda ora.
    Intorno a questi bar ed esercizi commerciali, infatti, si sono aggregati "a tutte le ore gruppi di cittadini prevalentemente extracomunitari", si legge nell’ordinanza, "e tale situazione incide negativamente sulla civile convivenza nonché sul degrado urbano". E se i due provvedimenti otterranno l’effetto sperato, la Loggia è già pronta per replicarli in altre zone della città. "Sappiamo di recare un danno economico significativo a queste realtà commerciali, ma la sicurezza dei cittadini e della città viene prima di tutto. Vogliamo attività di commercio sane e che non siano conniventi con questi tipi di comportamenti".
    L’amministrazione è già pronta anche in caso, molto probabile, di ricorso da parte dei commercianti, che saranno poco meno di un centinaio ad essere coinvolti in questa operazione. "Finora non abbiamo mai perso ricorsi contro provvedimenti che abbiamo preso in materia di sicurezza", ha detto Rolfi. Lo studio di quanto è accaduto nelle altre città lombarde è servito anche per scrivere un’ordinanza che riducesse al minimo questa opportunità.
    "I controlli inizieranno dai primi giorni di gennaio", ha detto il comandante della municipale Roberto Novelli, "e per ogni esercizio che non eseguirà quanto richiesto, potremo comminare una multa di 450 euro".

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