Magazzino 47 a rischio sfratto

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    magazzino47.jpgIl centro sociale citato per morosità dall'Aler. "Un attacco politico" per l'associazione.


    magazzino47.jpg(red.) Si è svolta venerdì mattina l’udienza di sfratto per il centro sociale Magazzino 47, in via Industriale 10 a Brescia. A chiedere la convalida del provvedimento è stata l’Aler su input precedente del comune di Brescia proprietario dello stabile.
    Il giudice si è riservato di decidere, ma nel corso di un mese l’ufficiale giudiziario potrebbe bussare alla porta del centro sociale e chiedere di lasciare i locali.
    La vicenda, lunga  complessa, prende le mosse diverso tempo fa quando, come ha spiegato il legale del Magazzino 47,
    Sergio Pezzucchi, sul sito di Radio Onda d'Urto,
    venne sottoscritto il contratto con l’associazione garanti sulla base del quale, a fronte di un canone di 11 milioni di lire l’anno, il centro sociale si impegnava a svolgere lavori di manutenzione della struttura, le cui spese sarebbero poi state scomputate dagli oneri di affitto.
    Gli interventi, poi, non vennero effettuati, tra cui lo scavo di una trincea sul retro della struttura per risolvere alcuni problemi di infiltrazioni. Questo lavoro, il cui progetto era stato presentato e valutato 30mila euro, era vincolato ad alcuni problemi tecnici sorti nell’area inserita nel cono Caffaro (terreno inquinato da Pcb e diossine). Il materiale rimosso avrebbe dovuto quindi essere trattato e successivamente conferito in discariche apposite. Tutte operazioni che avrebbero comportato costi maggiori rispetto a quelli preventivati.
    Nello scorso settembre il via libera ai lavori da parte del settore Ecologia della Loggia con cui ritornava in auge il progetto iniziale al costo stabilito di circa 30mila euro.
    A fine anno è giunta l’intimazione di sfratto per morosità dell’Aler (che gestisce l’immobile per conto del comune) perché, in questi anni, i canoni di locazione non sono stati pagati.
    Questa ‘mancanza’ è stata spiegata da Pezzucchi come vincolata alla scelta dei lavori da fare e, quindi, ai conseguenti costi che il Magazzino 47 avrebbe dovuto sostenere.
    Nell’udienza di venerdì però è stato posto l'accento sul fatto che i canoni non sono stati pagati e sussiste una inequivocabile condizione di morosità. Il centro sociale
    si è dichiarato disponibile a mettere in atto i necessari lavori di sistemazione, come da accordo, e di corrispondere la differenza, ma, scrive il sito della radio antagonista “da Aler e Loggia non è arrivata nessuna disponibilità a trattare”, aggiungendo che “pare chiaro l’intento del Comune di attaccare l’esistenza stessa del Mag47”.

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