Migranti, c’è la circolare

Più informazioni su

    migranti_curia.jpgEmessa in queste ore la decisione del Viminale per il riesame di 800 pratiche.


    presidio_rovetta.jpg
    (red.) E' stata emessa venerdì mattina la circolare del Ministero degli Interni (decreto legge n.89 del 23 giugno 2011) che dà il via libera alla riapertura del riesame delle domande per i permessi di soggiorno respinte per clandestinità.
    La notizia, che arriva come un sollievo per i migranti bresciani dopo giorni di presidio e di tensioni sfociate, tra mercoledì e giovedì in un nuovo clamoroso gesto di protesta da parte di un immigrato marocchino 56enne, Ben a Issa, che è salito sulla cupola della Loggia, è giunta dalla prefettura di Brescia.
    Il prefetto Narcisa Brassesco Pace sta infatti incontrando in queste ore le istituzioni e le parti sociali che hanno seguito la vicenda immigrati per illustrare i contenuti del provvedimento del Viminale. 
    La decisione del ministero potrebbe portare quindi allo scioglimento del presidio in piazza Rovetta, dove, da otto giorni, stazionano i manifestanti. Il permesso per l’occupazione del suolo pubblico scade domani, sabato.
    In tutto, secondo le prime informazioni, dovrebbero essere 800 le domande di regolarizzazione sottoposte ad esame da parte del ministero dell’Interno.

    A Brescia dovrebbero essere sottoposte ad esame circa 320 pratiche di permesso rigettate per clandestinità.
    "Finalmente una buona notizia". Lo ha dichiarato Enzo Torri, segretario della Cisl bresciana, scendendo le scale di Palazzo Broletto dove Cisl, Cgil, Uil  e Centro Migranti della Diocesi hanno avuto un incontro con il prefetto. Il ministero dell'Interno ha diramato una nuova circolare per affrontare i problemi degli immigrati esclusi dalla regolarizzazione del 2009, dando disposizioni per la riapertura dei rigetti.
    Anche la Camera del Lavoro di Brescia è intervenuta sulla vicenda: "Viene ripristinata la legalità nei confronti di 320 lavoratori/cittadini migranti le cui domande avranno risposta positiva dalla Prefettura in tempi rapidi, avendo definito un percorso amministrativo certo. Per le restanti 497 domande già respinte per la violazione dell'articolo 14 comma 5 ter del Testo Unico (quello relativo al reato di clandestinità)", ha aggiunto la Cgil, "per le quali sono scaduti i termini per l'impugnazione, secondo la circolare "devono ritenersi valide e il provvedimento finale conseguitone pienamente efficace". Tuttavia è possibile procedere al riesame degli atti in presenza di un'apposita istanza "prodotta dal datore di lavoro, unico soggetto legittimato alla presentazione della richiesta".
    Secondo il sindacato, però, si potrebbe creare in alcuni casi, una nuova situazione paradossale: "Un lavoratore che, a causa di una inadempienza dello Stato rispetto alla normativa comunitaria (che era già vigente quando è stata emanata la sanatoria del 2009) ha perso il lavoro e il diritto di restare in Italia, viene ora messo nuovamente nelle mani di un datore di lavoro che, a due anni di distanza, non avrà ovviamente più interesse a riprenderlo alle proprie dipendenze: le conseguenze sono sin dora evidenti: nuova ingiustizia, nuove incertezze, nuovi costi per la collettività e per la sereni
    della convivenza".
    "Da questo punto di vista", ha concluso la segreteria, "la causa pendente avanti il Tribunale di Brescia (cos
    ì come quella analoga pendente avanti il Tribunale di Milano e già fissata per il 6 luglio 2011, promossa sempre dalla Cgil e da altre associazioni) resta ferma sino a che non sarà ripristinato integralmente il rispetto della legalità.
     

    Le procedure per il rilascio del permesso di soggiorno dovranno infattti essere riaperte quando ancora non è stato notificato il diniego, quando è pendente il ricorso o quando ancora deve trascorrere il termine di 120 giorni valido per il ricorso stesso. Unico punto controverso, quello relativo alle domande per cui già sono trascorsi i termini per il ricorso. In questa situazione, è possibile la riapertura del procedimento solo nel caso in cui sia il datore di lavoro a presentare l’istanza di riesame. Il che lascia nelle mani dei padroni la sorte di molti migranti. Ecco il testo completo della circolare.

    Più informazioni su

    Commenti

    L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.