Castel Mella, tre restano in carcere

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    castel_mella_municipio.jpgAi domiciliari Rigoda. Mauro Galeazzi, il geometra e l'imprenditore ancora in cella.


    castel_mella_municipio.jpg(red.) Dopo l'interrogatorio di garanzia svoltosi nella giornata di venerdì, il gip del tribunale di Brescia Cesare Bonamartini ha disposto gli arresti domicialiari per Marco Rigoda, capo ufficio tecnico di Castel Mella nonchè assessore della Lega Nord di Rodengo Saiano. Invece restano in carcere Mauro Galeazzi, assessore all'Urbanistica di Castel Mella, Andrea Piva, geometra e presunto intermediario, e Antonio Tassone.
    Per la procura è provato che l’assessore di Castel Mella e il capo ufficio tecnico Rigosa abbiano ricevuto o abbiano anche solo accettato “la promessa” di 10mila euro dall'imprenditore Tassone, tramite il geometra Piva, per agevolare e velocizzare l’iter per l'adozione in Giunta del piano attuativo 13 per un terreno con vincolo ambientale su cui l'imprenditore voleva realizzare un supermercato “Eurospin”.
    L'inchiesta ha preso il via dall’indagine dei carabinieri su un
    incendio doloso avvenuto alla fine di gennaio in un magazzino di materialie  di mezzi edili a Lumezzane, capannone di proprietà della famiglia Tassone. Da qui, sospettando che si trattasse di gesto doloso legato ad un’intimidazione, i militari hanno messo sotto controllo le utenze telefoniche dell’imprenditore scoprendo così l’altro presunto caso di tangenti.
    Nelle conversazioni tra Tassone e Piva si parlava della la realizzazione del centro commerciale a Castel Mella, mentre nei colloqui al telefono tra il geometra e il responsabile dell’ufficio tecnico del paese dell’hinterland bresciano si parlava del “versamento di una somma destinata a Rigosa” e all'assessore Galeazzi.
    Secondo l’accusa Tassone avrebbe versato 22mila euro, 12mila pagati con assegno alla “Prograf” di Piva e 10mila in contanti a Piva e consegnati a mano a Rigosa il 23 marzo nel suo studio a Collebeato.

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