Contro i tagli 50 sindaci di Brescia

soldi.jpg(s.m.) Duemila fasce tricolore in piazza a Milano per protestare contro la cosiddetta “manovra d’estate” che decreterebbe pesantissimi tagli alle casse degli Enti locali. Per molti comuni, se venisse definitivamente approvata, vorrebbe dire la cessazione stessa della normale attività di erogazione di servizi, giungendo persino, nei casi più gravi (per le realtà con meno di 1000 abitanti, 27 in provincia di Brescia), alla definitiva chiusura del Municipio. L’iniziativa è stata una prova di coesione per i sindaci che ha meravigliato gli stessi organizzatori che, in tarda mattinata, riempite le tre sale messe a disposizione dal Pirellone, hanno comunicato la decisione di spostarsi in un lungo e scenografico filare verso la più capiente piazza della Scala.
Tra i partecipanti alla protesta c’erano il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigonie i sindaci di Milano (Giuliano Pisapia), Roma (Gianni Alemanno), Torino (Piero Fassino), Genova (Marta Vincenzi) e Verona (Flavio Tosi). Molti i rappresentanti bresciani, tanto dei piccoli, quanto dei comuni meno “a rischio”, per un totale di più di cinquanta presenze. Con loro anche esponenti delle Comunità Montane, Unioni dei comuni, e alcuni rappresentanti dell’associazione dei Comuni Bresciani.
Il Presidente di Anci-Lombardia Attilio Fontana, tra i capofila della giornata, si è così espresso: “La manovra ci vede contrari perché si traduce in tagli indiscriminati, in riduzione di servizi ai cittadini e nell’impossibilità d’investire, comportando danni immediati per le imprese, che non avranno più la possibilità di svolgere del lavoro importante anche per il rilancio dell’economia. Oggi chiediamo a gran voce”, ha proseguito, “l’azzeramento dei tagli, perché i comuni hanno già dato abbastanza. La manovra, insomma, è inaccettabile. Lo è per i piccoli comuni che rischiano di vedersi azzerati, ma lo è anche per gli altri, specialmente dopo che l’articolo 23 bis ha introdotto l’obbligo di vendere e privatizzare le nostre società. E’ addirittura anticostituzionale”, ha concluso,“andare contro la volontà popolare espressa in sede di referendum. Non ci può essere nessuna imposizione da parte del potere centrale.”
Ettore Monaco, Presidente di Acb-Servzi, ha invece rassicurato gli enti locali della nostra provincia: “Ci stiamo strutturando”, ha spiegato, “per supportare quante amministrazioni ne avessero bisogno al fine di far fronte a ogni eventuale situazione. Seguiamo con particolare attenzione l’iter di questa complessa manovra, e ci teniamo a far sapere che una piattaforma appositamente approntata sarà al servizio di chi dovesse avere problemi, dubbi o necessità”.

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