San Polo: “Scelta di vita o scelta di morte? Scelga la Loggia”

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    Nel quartiere di San Polo, circoscrizione Est del comune di Brescia, si muore, più che in qualsiasi altro quartiere della città. Le malattie respiratorie, i tumori alla vescica, i tumori al fegato, colpiscono gli abitanti del quartiere con percentuali di mortalità e incidenza di patologie che oscillano dal 33% al 199% in più rispetto al restante territorio.
    Questi dati, diffusi a seguito di una recente indagine dell’Asl di Brescia, confermano drammaticamente ciò che da tempo i residenti denunciano, peraltro inascoltati. Gli amministratori locali, di maggioranza e opposizione, e la direzione dell’Asl si affannano ora a dichiarare che "bisogna indagare ulteriormente", che "gli elementi sono ancora generali ancorché degni di attenzione", che non bisogna "creare allarmismi".
    Ribadiscono la loro fiducia nell’Asl e affermano che "bisogna andare a fondo nelle cause". Intanto a San Polo ci si ammala. E si muore. In attesa che i nostri amministratori fissino "un appuntamento con l’Asl per approfondire" e in attesa che la stessa azienda sanitaria possa "proseguire con un’indagine certosina e attenta" noi, che di pazienza non ne abbiamo più, vorremmo innanzi tutto contribuire al dibattito con alcune considerazioni.
    In una città come Brescia, classificatasi terza città più inquinata d’Europa in riferimento alla qualità dell’aria secondo una recente indagine divulgata dall’Istat (Giornale di Brescia del 23/6/2010), la circoscrizione Est risulta essere particolarmente funestata da numerose cause di nocività.
    Aria, acqua e suolo sono quotidianamente avvelenati dalle emissioni tossiche dell’Alfa Acciai e dell’inceneritore A2A, dal massiccio traffico veicolare di tangenziale e autostrada, dai lavori di escavazione e dalle discariche, legali e abusive, di materiali tossici e radioattivi. Su questo territorio già devastato incombono ulteriori minacce per la salute dei cittadini.
    La progettata discarica di amianto ubicata nel Parco delle Cave, che la Regione Lombardia ha autorizzato e che avrebbe dovuto essere realizzata dalla Profacta spa del gruppo Faustini, è stata bloccata, dapprima da sette mesi di presidio del Comitato spontaneo contro le nocività (costituitosi a Sanpolino nello scorso anno), ed ora da un’ordinanza del Tar che accoglie l’istanza di sospensione a seguito del ricorso presentato dallo stesso Comitato spontaneo e dal Codisa (Comitato difesa salute e ambiente di S.Polo) che opera sul territorio da più di dieci anni.
    Ricordiamo, per inciso, che la stessa discarica era stata definita "sicurissima e priva di rischi per la salute" dai nostri amministratori locali e dai tecnici dell’Arpa; inoltre i membri del Comitato spontaneo, che denunciavano la pericolosità di questo progetto e i molteplici fattori di rischio presenti sul territorio, erano stati pubblicamente accusati di fare del "terrorismo psicologico", inquietando gli animi dei cittadini della Est. Ora anche al Tar e all'Asl di Brescia vuole essere addossata la stessa colpa?
    Il comune di Brescia ha inoltre in agenda ulteriori opere che sono fonte di notevoli preoccupazione per gli abitanti. Un’ampia porzione di territorio della circoscrizione Est, circa 4 milioni di metri quadrati, è oggi destinata ad attività estrattive, con numerose cave in attività o in via di dismissione; una grande parte delle cave esistenti sono di proprietà del gruppo Faustini, già coinvolto nel progetto di discarica di amianto.
    Questa stessa zona era da tempo stata destinata, e lo è tuttora nel vigente Prg, a "Parco delle Cave", un’ampia zona verde in grado di restituire al territorio, già penalizzato da decenni di attività estrattive, spazi naturali liberamente fruibili dagli abitanti. La realizzazione del Parco contribuirebbe a sanare il degrado in cui ora versa la zona e costituirebbe un prezioso ed irrinunciabile polmone verde per tutta la città.
    Il consiglio comunale, con deliberazione n. 31/7306 P.G. del 27/2/2009, ha approvato la realizzazione del polo logistico delle società Gaburri e Italgros nella zona destinata a Parco, con conseguente cementificazione e aumento della circolazione dei mezzi pesanti. Ricordiamo, per dovere di cronaca, che i soli consiglieri a votare contro questo provvedimento sono stati Albini, Bragaglio, Cantoni, Castelletti, Ferrari G. e Patitucci, tutti i restanti consiglieri dell’opposizione si sono astenuti.
    In questo stesso Parco delle Cave la nostra amministrazione progetta inoltre di costruire il nuovo stadio, la cittadella dello sport, Brescianello, spazi residenziali, commerciali e destinati al terziario. Secondo il sindaco Adriano Paroli, che ossessivamente lo ripete nelle sedi istituzionali e tramite i mezzi di informazione locali, queste opere sono assolutamente prioritarie e inderogabili.
    Altro che Parco delle cave, quello di cui Brescia necessita è il Parco dello Sport. Brescia soffoca, ma i nostri lungimiranti amministratori progettano opere che, oltre ad aumentare vertiginosamente il transito di veicoli inquinanti, prevedono una colossale colata di cemento di un milione di metri quadrati che costerà, tra l’altro, 95 milioni di euro.
    E’ incalcolabile, per ora, il costo di questa operazione in vite umane. Sottolineiamo inoltre che la realizzazione di queste opere viene già data per certa e che il sindaco Paroli dichiara che sarebbero già ad uno stadio avanzato le trattative in corso con il privato che le realizzerà, nello specifico il gruppo Faustini.
    Ci chiediamo come si possa ostentare tanta sicurezza dal momento che queste stesse opere dovranno essere approvate con il nuovo Piano di governo del territorio (Prg), tuttora in corso di costruzione, e che lo stesso Piano dovrà, prima dell’approvazione, essere sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica prevista per legge. Ma forse al nostro sindaco, distratto dal suo doppio incarico, queste sottigliezze sfuggono.
    A fronte di questa situazione il Comitato spontaneo contro le nocività ha chiesto alla presidente del consiglio comunale Simona Bordonali un incontro con i capigruppo, per permetterci di esporre le nostre preoccupazioni, assolutamente fondate, per la salute del territorio e dei cittadini, e per rinnovare le nostre richieste, che qui elenchiamo, già avanzate in un precedente incontro tenutosi nel febbraio 2010 e tuttora disattese: 
    cessazione di qualsiasi attività o progetto di costruzione nella zona del Parco delle cave e conseguente realizzazione di un parco naturalistico; 
    indizione di un’assemblea pubblica in cui gli amministratori locali illustrino ai cittadini i
    progetti relativi alla Circoscrizione Est e accolgano istanze e proposte; 
    messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati esistenti
    .
    L’incontro, richiesto il giorno 16 giugno 2010, non è a oggi stato fissato. Per ottenere di essere ascoltati i membri del Comitato spontaneo si sono recati in prefettura, il 26 giugno 2010, e hanno richiesto un incontro con il prefetto, chiedendo contestualmente che lo stesso si facesse portavoce delle preoccupazione dei cittadini e si prodigasse affinché l’amministrazione comunale fornisse le necessarie risposte.
    In assenza del Prefetto alcuni membri del Comitato sono stati ricevuti da funzionari della prefettura (capogabinetto Verrusio e viceprefetto aggiunto Bortone) che hanno assicurato che si sarebbero impegnati per fissare un incontro che però, considerati i pressanti impegni del prefetto, non sarebbe probabilmente potuto avvenire prima di settembre. Evidentemente la difesa della salute dei cittadini non costituisce un priorità.
    Chiediamo quindi di nuovo, pubblicamente, con forza, consapevoli della fondatezza delle nostre ragioni, di essere ascoltati; chiediamo che il diritto alla salute degli abitanti venga tutelato e le nostre richieste accolte. E’ vergognoso e inaccettabile che una situazione così grave venga sistematicamente ignorata da circoscrizione, comune e Provincia, da Regione Lombardia e dalla prefettura di Brescia.
    Sabato 3 luglio, alle10, saremo ancora in Prefettura per reiterare le nostre richieste. Invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore la salute, propria e del territorio, e che vogliono affermare il loro diritto ad una città vivibile, ad essere lì con noi.
    Vogliamo che gli amministratori di Brescia dicano in modo chiaro e diretto, guardandoci in faccia, se le scelte che faranno per il nostro territorio, per noi e per le generazioni future, saranno scelte di morte o scelte di vita.

    Comitato spontaneo contro le nocività di San Polo

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