Ragione all’Aler sul Magazzino 47

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    magazzino_referenti.jpg(s.s.) La sentenza non è ancora stata depositata nella cancelleria del tribunale di Brescia, ma la voce è già circolata. Pare che il giudice civile, che lunedì ha sciolto le riserve sul pronunciamento circa lo sfratto richiesto dall’Aler per i locali del Magazzino 47 di via Industriale, abbia dato ragione all’ente comunale a scapito degli inquilini.
    La voce si è fatta talmente insistente che nel primo pomeriggio alcuni attivisti di sinistra, circa una quarantina, con Umberto Gobbi dell’associazione Diritti per tutti e Alessandro Marca come rappresentante legale del comitato di gestione del centro sociale, hanno fatto irruzione negli uffici dell’Aler per poter parlare con la direttrice Lorella Sossi, che non era però presente nella struttura.
    I manifestanti, il cui numero è cresciuto con il passare delle ore, ha chiesto un incontro con l’ufficio legale dell’ente, che in un primo momento è stato loro negato. Nel frattempo è giunta negli uffici la stessa Sossi che ha accettato di ricevere una delegazione dei manifestanti, che nel frattempo si erano armati di striscioni e trombe da stadio. "Da qui non ce ne andiamo fino a che non ci avranno fatto parlare con qualche dirigente", ha detto a quiBrescia.it Umberto Gobbi, arrivando a minacciare "l’occupazione ad oltranza se non ci faranno parlare con qualcuno".
    I toni si sono calmati con l’arrivo della direttrice, ma la tensione è rimasta alta. Soprattutto perché, così almeno credevano i gestori del Magazzino 47, mesi fa la situazione sembrava giunta finalmente ad un punto di svolta, salvo poi peggiorare improvvisamente con l’ingiunzione di sfratto richiesta dall’Aler a gennaio.
    "Le indiscrezioni parlano di una prima visita dell’ufficiale giudiziario il 12 luglio", ha spiegato Alessandro Marca, "ma non c’è ancora nulla di certo. Ora siamo qui all’Aler per avere almeno una spiegazione sull’improvvisa accelerazione da parte loro sullo sfratto quando a settembre si era giunti, anche con gli uffici tecnici del comune, ad un’altra conclusione. La nostra proposta di pagamento immediato degli affitti arretrati, calcolati sulla differenza dell’importo dei lavori concordati, è ancora valida, ma a questo punto non sappiamo come andrà a finire".
    La riunione con la direttrice non è durata molto. Al termine i manifestanti hanno sgomberato gli uffici dell'Aler, ma non si sono detti soddisfatti. "Volevamo che l'ente ammettesse di aver ricevuto pressioni politiche dal comune per procedere allo sfratto pur essendo noi disposti a pagare", ha spiegato Marca una volta finito l'incontro, "ci hanno detto che loro rispondono alla proprietà, ma ovviamente non hanno ammesso nulla". Anche Mirko Lombardi, che è membro del cda dell'ente, era presente alla riunione improvvisata, e il suo intervento ha portato ad una temporanea soluzione.
    Sia il collettivo di gestione del Magazzino, sia l'Aler chiederanno al comune un incontro fra tutti e tre per discutere di possibili soluzioni alternative. "Ci sono forti dubbi che questo incontro possa essere risolutivo", ha ammesso il rappresentante del centro sociale, "perchè fino a oggi ce ne sono stati davvero tanti. In ogni caso non siamo disposti a saldare tutto il debito senza compiere i lavori di ristrutturazione che erano stati accordati nella delibera di giunta dopo una lunga trattativa".
    Aler, invece, aveva già posto questa richiesta in passato e potrebbe ripresentarla ora. Ma su questo punto il Magazzino 47 non è disposto a cedere. "Vedremo comunque cosa emergerà dall'incontro se ci verrà accordato", ha concluso Marca, pur sapendo che a novembre ci sarà in ogni caso la scadenza naturale del contratto di affitto per l'immobile di via Industriale 10.

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