Il nuovo carcere vicino a Verziano

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    (s.s.) Nel Piano di governo del territorio (Pgt) di Brescia verrà segnalata l’area vicino al Verziano per la costruzione del nuovo carcere.
    Un primo passo verso la nuova struttura anche se, il sindaco Adriano Paroli l’ha ribadito più volte, la casa circondariale che sostituirà Canton Mombello non vedrà la luce in questo mandato. Ma l’individuazione dell’area nel Pgt servirà per attirare fondi e sovvenzioni, e iniziare a ragionare su qualcosa di concreto.
    “Del nuovo carcere se ne parla forse da trent’anni, ora vediamo di fare qualcosa per realizzarlo. È una grande opera, difficile e costosa, ma se non si comincia non si potrà mai finire. Non si possono avviare lavori solo di opere che si possono finire in un mandato per poterle inaugurare”, ha detto il sindaco.
    Il primo cittadino, accompagnato dall’assessore alla Sussidiarietà, Claudia Taurisano, ha incontrato a Canton Mombello la direttrice della casa circondariale, Francesca Gioieni, la direttrice del carcere di Verziano, Francesca Paola Lucrezi, e il nuovo garante dei detenuti, Emilio Quaranta, per fare il punto della situazione dopo la visita dello scorso agosto.
    carcere spinning.jpgIn questi mesi il comune ha avviato dei piccoli progetti per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, come la fornitura di cinque cucine al Verziano e l’organizzazione di corsi di cucina, di frigoriferi per Canton Mombello, svariati incontri culturali e teatrali all’interno dell’istituto di pena, avviamento di un corso di spinning, con attrezzatura e abbigliamento, in collaborazione con la palestra Millenium Sport e fitness, corsi di yoga, attrezzature sportive per lo svago, kit di accoglienza per l’igiene orale, avvio della raccolta differenziata e pittura per tinteggiare alcune zone.
    Ancora da realizzare è il progetto di abbellimento del cortile della casa circondariale con graffiti a cura di writer ingaggiati dal comune. Sono piccoli segni che “tuttavia possono dare grande sollievo in una situazione del genere”. Il problema del grave sovraffollamento di Canton Mombello, infatti, non è ancora stato superato. A fronte dei 298 posti disponibili, oggi sono ospitati 510 detenuti (il 70% dei quali di origine straniera), pigiati in 96 celle in cui non riescono ad avere nemmeno un metro quadrato a testa di superficie calpestabile.
    La cucina fa anche da bagno e molti dormono per terra. Anche perché i materassi spesso sono a brandelli. “Anche voi siete cittadini bresciani fino a che vi troverete qui”, ha detto il sindaco parlando con una delegazione di detenuti, “capiamo le vostre richieste, non ci tiriamo indietro, anche se non tutte le competenze sono nostre”.
    “Espiare la propria pena non vuol dire dover subire afflizioni aggiuntive”, ha detto il garante per i detenuti Emilio Quaranta, “l’autonomia e l’indipendenza del mio ruolo mi porterà a scontrarmi con l’amministrazione e le realtà di volontariato, ma per costruire il nuovo carcere dovremo fare rete tutti quanti”. Le direttrici dei due istituti di pena hanno ringraziato la cittadinanza e le istituzioni bresciane per la vicinanza che fanno sentire alle due strutture.

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