Morti bianche, primato bresciano

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    operai.jpg(g.a.) Morti bianche. Vengono chiamati così i decessi sui luoghi di lavoro, un tragico fenomeno che, sebbene in diminuzione nel corso degli anni, sembra ancora tuttavia lontano dall’essere debellato. L’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro ha stilato il report dei decessi dall’inizio dell’anno su tutto il territorio nazionale.
    Da gennaio 2011 al luglio di quest’anno, ci sono stati 374 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, “ma si arriva a contarne oltre 650”, viene spiegato, “se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Erano 318 le morti sui luoghi di lavoro il 30 luglio del2010, l'aumento è del 14,8%.
    Al settore dell’agricoltura la maglia nera per il numero dei decessi: sono 116 dall’inizio dell’anno, il 31,1% del totale.”Gli agricoltori, come tutti gli anni”, si legge nel rapporto dell’Osservatorio, “muoiono per la maggioranza in tarda età, schiacciati da trattori killer spesso senza protezioni che si ribaltano. Dall'inizio dell'anno, solo sui campi, sono già oltre 75 le vittime di questa autentica bara in movimento”.
    “Altre vittime del trattore sono le persone che incautamente ha a bordo, e quelle sulle strade quando si scontra con automobilisti e motociclisti”. I morti causati dal trattore sono il 20% sul totale di tutte le vittime sui luoghi di lavoro. Di queste vittime la maggioranza ha oltre 65 anni. “Spesso”, viene ricordato, “questi anziani non sono in buono stato di salute per guidare un mezzo così pericoloso. Diverse vittime hanno addirittura oltre ottanta anni”.
    I morti sui luoghi di lavoro con oltre 65 anni sono quasi un terzo di tutte le vittime sul lavoro.
    industria3.jpgNel Bresciano sono tre gli agricoltori deceduti mentre stavano effettuando lavori a bordo di un mezzo agricolo: a Cividate Camuno, l’8 aprile, un uomo di 55 anni è rimasto ucciso nel ribaltamento del trattore, mentre, solo una settimana dopo, un altro agricoltore di 64 anni è spirato dopo essere stato travolto e schiacciato dal mezzo agricolo che stava riparando a Quintilago di Preseglie. Il 16 giugno, poi, a Gussago, un anziano agricoltore di 72 anni è stato trovato morto dalla moglie nel vigneto in cui stava lavorando: sbalzato e travolto dal mezzo agricolo che stava conducendo.  
    Nel settore dell’edilizia il tributo, dall'inizio dell'anno, è di 105 vittime sui luoghi di lavoro, pari al 28,2% sul totale. In questo ambito lavorativo, viene evidenziato, le morti sono dovute “soprattutto a cadute dall'alto” e “le vittime sono per la maggior parte giovani edili meridionali e stranieri anche nei cantieri del nord”.
    In provincia di Brescia gli incidenti mortali in cantiere legati ad una caduta sono stati tre: un operaio bresciano al lavoro nel Bolognese è rimasto ucciso dopo essere stato travolto da un braccio meccanico in un cantiere edile, un altro è rimasto folgorato a Olone Vimercate, in Brianza, mentre un operaio albanese di Alessandria ha perso la vita nel cantiere sulla statale 42 di Capo Di Ponte, schiacciato da alcuni guard-rail che venivano trasportati con una gru.
    Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro in questi primi sei mesi sono 44 con il 12,1% sul totale. I romeni sono oltre il 40% tutti i morti sui luoghi di lavoro tra gli stranieri
    Nel settore dell’industria il report dell’Osservatorio segnala 35 vittime, pari al 9,9% del totale.
    L’autotrasporto segna 29 morti, pari all' 8,2%. Nel Bresciano sono due gli autotrasportatori rimasti uccisi in seguito ad altrettanti sinistri avvenuti a pochi giorni di distanza nel mese di giugno: nel primo caso è morto un camionista 56enne, travolto e schiacciato da alcune lastre di ferro che stava scaricando dal mezzo e, tre giorni dopo, un collega residente nella Bergamasca, è rimasto schiacciato dal proprio camion a Borno.
    L’indagine dell’Osservatorio indipendente di Bologna annovera tra i decessi sul lavoro anche quelli che riguardano i militari morti in Afghanistan, sei dall'inizio dell'anno e 41 dall'inizio della missione.

    Analizzando i dati regionali, poi, si evince come le regioni a capo di “questa triste classifica” siano “la Lombardia con 46 vittime sui luoghi di lavoro e, per il dato provinciale, Milano e Brescia ciascuna con 11 vittime.
    infortunio trattore.jpg“La provincia di Brescia”, viene ricordato, “è stata l'anno scorso con 21 morti la prima in Italia in questo triste primato assieme a quella di Bolzano.
    In Emilia Romagna i decessi sono stati 30 (nel Bolognese otto), “ed è tra le grandi regioni italiane quella che registra in questo momento il maggior numero di morti sui luoghi di lavoro in rapporto al numero di abitanti”.
    “Il Veneto, con 26 morti, come l'anno scorso, si sta confermando”, viene spiegato, “tra le grandi regioni, una di quella con il più alto numero di morti sui luoghi di lavoro. Le province di Venezia e Rovigo hanno cinque morti”. La Sicilia conteggia 27 morti (Ragusa sei morti, Catania e Messina cinque). “Nonostante la terribile tragedia della Thyssen e dopo un calo costante delle vittime che si registrava da quel tragico evento, anche la provincia di Torino ha già nove morti sui luoghi di lavoro e il Piemonte 25: a solo metà anno il Piemonte ha quasi raggiunto il numero di vittime dell’intero 2010 (28 morti)”.
    Anche la Toscana, una delle regioni che ha avuto negli ultimi anni un andamento molto positivo rispetto alle altre, sta avendo quest'anno un numero consistente di vittime, già 23 contro le 29 dell’intero 2010.
    “Molto positiva nel corso di questi primi sei mesi” viene indicata “la situazione in Lazio che ha “solo” 20 vittime. Ed “è soprattutto la Provincia di Roma che ha un fortissimo calo: sette morti contro i 22 dell’intero 2010”. Le provincia di Bolzano e Chieti segnano otto decessi sul lavoro, Savona sette, Napoli sei, L'Aquila Bari e Lecce cinque.
    “Ad oggi, nel mese di luglio”, viene ricordato, “ci sono stati sui luoghi di lavoro 44 morti, a giugno 57, a maggio 51 e ad aprile 45. Moltissimi morti sono dovuti alle condizioni climatiche, soprattutto per le categorie che svolgono i lavori all'aperto quali l'edilizia, l'agricoltura, la manutenzione stradale, l'autotrasporto ecc…
    Per queste categorie”, viene sottolineato nel rapporto dell’Osservatorio bolognese, “è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno aumentando la prevenzione ed allarmando le categorie quando ci sono maggiori rischi legate alle condizioni del tempo in determinate provincie del paese”. “E’ già
    Possibile”, viene spiegato, “sapere con alcuni giorni d’anticipo quando potrebbe esserci un aumento delle vittime per questi lavoratori, seguendo il blog di meteorologia http://www.prevenzionemeteo.blogspot.com/ che, con la collaborazione dell’Osservatorio, fa previsioni del tempo mirate alla prevenzione dei gravi infortuni sul lavoro dei lavoratori che operano all'aperto, e anche per i lavoratori in itinere che spesso rischiano la vita quando vanno o tornano dal lavoro.
    I grafici elaborati dall’Osservatorio col materiale raccolto nel corso di questi quattro anni e le condizioni meteorologiche “danno una situazione abbastanza chiara e attendibile sui rischi che si corrono”.
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