Morosità incolpevole, trovato un accordo

Fondo di garanzia di 200mila euro. I soldi serviranno a pagare la metà degli affitti arretrati per le famiglie residenti che sono senza soldi e rischiano lo sfratto.

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(v.p.) Una soluzione agli sfratti per morosità incolpevole, aiutando gli inquilini in difficoltà economica e i proprietari che non riscuotono l’affitto. Il comune di Brescia ha studiato un sistema innovativo per contrastare l’emergenza abitativa in un periodo in cui la crisi economica ha tagliato redditi e introiti.
Il piano prevede un fondo di garanzia di 200mila euro messo a disposizione dalla Loggia. I soldi serviranno a pagare la metà degli affitti in arretrato per tutte le famiglie residenti in città, che si sono trovate senza soldi. I proprietari che aderiscono all’iniziativa, rinunceranno al 50% dei canoni arretrati non corrisposti, ma comunque recupereranno una parte della somma non incassata.
Gli inquilini restituiranno, poi, il denaro al comune con rate suddivise in due o tre anni, e otterranno un canone moderato in accordo con i propri padroni di casa. Se questo non fosse possibile verrebbero trasferiti in alloggi messi a disposizione dell’Aler.  L’accordo, che sarà operativo dal 3 ottobre, è stato siglato dal comune, dall’Aler e dalle associazioni di categoria dei proprietari di Brescia (Ape, Uppi, Asppi, Unioncasa), più le associazioni degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat, Conia).
“La situazione è molto grave”, ha spiegato l’assessore alla Casa Massimo Bianchini, “e il comune di Brescia ha trovato una soluzione innovativa, guardata con interesse dalla Regione Lombardia, che pensa di esportare questo progetto anche fuori dalla nostra provincia. Abbiamo pensato a questo sistema dopo aver ascoltato le diverse situazioni e abbiamo fatto da mediatori tra le ragione degli inquilini e quelle dei proprietari. I soldi”, ha continuato, “non verranno elargiti a fondo perduto ma verranno investiti e torneranno nelle casse della Loggia che, se lo riterrà opportuno, potrà reinvestirli nella stessa attività”.
L’assesssore ha poi sottolineato che la situazione sfratti esecutivi è molto peggiorata nell’ultimo periodo: “Nel 2007 gli sfratti sono stati 285. Nel 2008 357, ma la vera impennata è arrivata nel 2009, con 565 casi. Nel 2010 il dato si è attestato, 564, ma nel 2011 i casi supereranno i 600. Di tutte queste situazioni noi speriamo di aiutare circa il 30% delle famiglie. Purtroppo però”, ha concluso, “serviranno altre soluzioni anche per situazioni di vera emergenza sociale. Questo accordo comunque ci fa ben sperare, è la dimostrazione che con sacrifici comuni si possono trovare delle soluzioni concertate di qualità.
I requisiti per partecipare al progetto sono i seguenti: residenza nel comune di Brescia da almeno cinque anni oppure essere residenti nel comune di Brescia con 10 anni di residenza in provincia di Brescia; non essere proprietari sul territorio nazionale di immobili con valori Ici superiori a 22mila euro; reddito Isee – in corso di validità – non superiore ai 20 mila euro; essere in locazione con titolarità di regolare contratto alla data di presentazione della domanda; canone di locazione non superiore agli 8mila euro annui; avere in corso procedura di sfratto con atti di intimazione nel periodo dal 1-1-2009 al 31-8-2011
I moduli per partecipare all’iniziativa si possono trovare on-line sul sito del comune (dal 3 ottobre), oppure nel settore Servizio casa con sede in piazzale della Repubblica (030-2977430).

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