Morì in corsia, udienza in tribunale

Stefano Corsi, 39 anni, venne ricoverato a Montichiari dopo una crisi di nervi. Gli venne somministrato un calmante, ma l'uomo spirò poche ore dopo.

(red.) Respinta la richiesta di archiviazione sulla morte di Stefano Corsi, 39enne di Carpenedolo, deceduto la scorsa primavera dopo il ricovero all’ospedale di Montichiari (Brescia).
Il giudice dell’udienza preliminare ha deciso di chiedere l’udienza in aula, fissata per l’8 novembre.
Dovrà essere chiarito se via sia stato uno scorretto dosaggio nella somministrazione dei farmaci.
L’uomo, di professione impiegato, e padre di famiglia, è morto nel nosocomio clarense il 29 aprile. Sul decesso del giovane, avvenuto dopo un’iniezione di calmante, è stata aperta un’inchiesta della magistratura.
L’uomo venne colto da una crisi di nervi: per cercare di calmarlo intervenne una  pattuglia dei carabinieri che decise di accompagnare il 39enne in ospedale, senza attendere l’arrivo dell’ambulanza. Una volta arrivato al nosocomio, i medici, seguendo quello che la direzione ospedaliera ha definito “un protocollo standard”, gli somministrarono un calmante .
Ma dopo l’iniezione, le condizioni di Corsi peggiorarono repentinamente fino all’esito fatale.

 

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