Azzano, ultimo atto davanti al Tar

Tra un mese la sentenza sulla realizzazione della piattaforma di stoccaggio merci. Per Regione Lombardia manca la procedura di "Via".

(red.) Il polo logistico di Azzano Mella è alle battute finali. E, come avviene in un contenzioso dove la posta in gioco è molto alta (si parla di ambiente, salute e futuro paesaggistico non solo del paese interessati, ma anche dell’area circostante), lo scontro tra le parti in causa è molto duro.
La partita che si è giocata mercoledì nell’aula del Tar di via Zima a Brescia è stata senza esclusione di colpi: gli avvocati delle due controparti si sono fronteggiati aspramente, mettendo sul tavolo tutte le carte a disposizione per una vicenda complicata e che si trascina da tempo.
Tra un mese è attesa la sentenza del tribunale amministrativo sulla querelle che vede contrapposti il comune di Azzano Mella, che ha autorizzato (avallata anche dalla Provincia di Brescia) la società costruttrice Sa-Fer di Corte Franca a realizzare su oltre 500mila mq di terreno una piattaforma logistica per lo stoccaggio e la distribuzione merci di Esselunga (la più vasta del Nord Italia) e le amministrazioni di Capriano del Colle e di Dello che si oppongono all’intervento che stravolgerebbe la situazione paesaggistica e ambientale con forti ripercussioni sul territorio.
Nel frattempo, però, la giunta azzanese che aveva dato l’ok ai lavori per il polo è stata sostituita nelle recenti elezioni amministrative e la nuova formazione politica si è trovata a dover fare i conti con un’eventuale penale, pesantissima, da pagare alla Sa-Fer qualora venisse deciso l’annullamento dell’operazione urbanistica.
Anche Regione Lombardia è intervenuta nella vicenda decretando la necessità della Via, la procedura di valutazione impatto ambientale, sollecitando il comune di Azzano a ritirare l‘autorizzazione al progetto, ipotesi contro cui ha fatto ricorso l’azienda costruttrice.
Nel frattempo, cittadini e associazioni ambientaliste si sono attivate contro la realizzazione della piattaforma e, nei giorni scorsi, in Provicnia, è stata depositata uan petizione con 5mila firme contrarie al polo logistico.

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