Esposto della Brambilla contro Green Hill

Il ministro del Turismo chiede un intervento al fine di verificare se nell'allevamento di cani Beagle destinati alla vivisezione ci siano "violazioni".

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(red.) Michela Vittoria Brambilla di nuovo in campo contro Green Hill.
Il ministro del Turismo, infatti, ha inoltrato un esposto alla procura della Repubblica di Brescia, al comando nazionale dei carabinieri Tutela della salute e al nucleo dei Nas di Brescia per chiedere un intervento a Montichiari al fine di verificare se nell’allevamento, nel quale si trovano cani Beagle destinati alla vivisezione, ci siano “violazioni della normativa statale e regionale in materia di tutela del benessere degli animali di affezione”.
Da accertare anche se ci siano “violazioni della disciplina-igienico sanitaria nonché di quella concernente il decreto legislativo n. 116 del 1992” sulla protezione di animali utilizzati a fini sperimentali. La Brambilla chiede provvedimenti, fino al “sequestro degli animali” in caso ci siano delle irregolarità.
Il ministro nell’esposto ricorda che anche al suo dicastero sono arrivate numerose denunce su Green Hill e menziona anche le battaglie ambientaliste degli ultimi anni.
“Le condizioni, a dir poco insalubri, in cui vivono in chiaro sovraffollamento i Beagle di Green Hill”, puntualizza il ministro, “costituiscono circostanza che, al di là della sua intrinseca gravità, produce un gravissimo pregiudizio all’immagine del nostro Paese”.
In attesa del termine dell’iter parlamentare della legge comunitaria, che porterà alla chiusura dell’allevamento, la Brambilla vuole dar voce a quella “maggioranza degli italiani che ama gli animali e vuole vederli rispettati”, chiedendo “un intervento delle istituzioni sul caso Green Hill, una fabbrica di morte chenon può trovare spazio in un grande Paese civile quale è l’Italia”.

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