Speleologa ferita e bloccata in una grotta

E' accaduto a Serle nell'altopiano di Cariadeghe. La donna, Anna Bonini, 36enne di Brescia, si è fratturata una gamba. Ha passato la notte a 250 metri di profondità.

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(red.) Ha trascorso la notte a 250 metri sotto terra nella grotta dove è bloccata da domenica pomeriggio alle 14, dopo una caduta in cui ha riportato la frattura di uan caviglia, la 36enne speleologa di Brescia, Anna Bonini, residente in città al Villaggio Montini.
I soccorritori devono infatti aspettare le prime luci del mattino per trasportarla in superficie. La donna non è incastrata e non è in pericolo di vita, ma ha una gamba fratturata e non è ancora in grado di affrontare il lungo e accidentato percorso per uscire dalla grotta che stava esplorando nel pomeriggio insieme ad altri tre speleologi.
Stando al personale medico del 118, la 36enne non riesce a muoversi e avrà bisogno di una barella per essere portata in superficie. La grotta, chiamata in dialetto bresciano ‘Omber en banda al bus del zel’, a detta di esperti ed appassionati è tra le piu’ interessanti della zona dell’altopiano di Cariadeghe, in territorio di Serle, comune a nord di Brescia.
Con uno sviluppo di quasi 20 chilometri e un dislivello di 430 metri, è la grotta più profonda e lunga della provincia bresciana. E’ forse in una delle numerose strettoie ostruite da detriti che la speleologa 36enne è caduta, riportando la frattura della tibia.
Agli uomini del soccorso alpino di Brescia e Bergamo il compito di prepararla, in queste ore, ad una risalita che in condizioni normali richiede circa tre ore. Ad allertare i soccorsi il compagno della donna che, dopo aver risalito la grotta, attorno alle 17 è riuscito  è riuscito a dare l’allarme. Due compagni di esplorazione sono rimasti con la 36enne durante la notte.
Nello stesso punto, nell’ ottobre del 2010 un altro bresciano, di Sarezzo, era rimasto bloccato. Per tirarlo fuori dalla grotta i soccorritori avevano dovuto lavorare sette ore, ma il ferito si trovava solo ad una ventina di metri dall’uscita. I tempi epr il recupero in superficie della 36enne bresciana si prospettano più lunghi perché la donna ha una caviglia fratturata ed è necessario raggiungerla ed issarla con una barella.

 

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