Il futuro dello scalo illustrato da Molgora

Il presidente della Provincia chiamato dalle opposizioni a delucidazioni sul Piano industriale dello scalo bresciano prospettato dalla Deloitte.

(red.) Nuovo “vertice” per delineare il futuro dello scalo bresciano. Nel pomeriggio di lunedì il presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora farà il punto della situazione sul “Piano industriale 2011-2020”, redatto dalla azienda di consulenza Deloitte e presentato ai soci bresciani e veronesi lo scorso 4 novembre, davanti alla Commissione su richiesta delle opposizioni.
Si tratta di un prospetto ancora provvisorio e sui cui vige il più stretta riserbo.
Anche se alcuni elementi sarebbero comunque già stati fissati come l’investimento, da parte bresciana, di 20milioni di euro in “Aeroporti del Garda”, la holding destinata a unire la “Catullo” di Verona e lo scalo di Montichiari. Con tale cifra Brescia si aggiudicherebbe il 25% delle quote della newco, sostenuto da Abem (10 milioni di euro), Provincia (3 milioni sul piatto, con la partecipazione dei comuni dell´area aeroportuale) e per 2 milioni dal Comune di Brescia. Facendo le somme ai 20 milioni necessari per e entrare a pieno titolo in partita mancano ancora 5 mln, cifra che dovrebbe essere aggiunta dal sistema bancario bresciano come auspicato da più parti della politica bresciana.
L’investimento servirebbe a fornire un nuovo avvio, lo “start up” dello scalo che ha subito, nel corso del tempo, una drammatica diminuzione dei voli passeggeri e che ha sviluppato invece una “vocazione” nel settore cargo.
Il Piano vergato da Deloitte punta a raggiungere 1,5 milioni di passeggeri (principalmente su voli low cost) per il 2020, e ad u incremento da 1.050 a 3.200 nuovi posti di lavoro.

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