Piccoli comuni: ricorso del Pirellone

La Regione ha interpellato la corte costituzionale contro gli accorpamenti. Avviato un tavolo di lavoro con l'Anci per studiare alcune modifiche meno drastiche.

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Sindaci_piccoli_comuni_bresciani(red.) “Regione Lombardia ha ufficializzato il ricorso alla Corte Costituzionale contro l’articolo 16 della legge 148 del 14 settembre 2011, così come già fatto anche da altre Regioni italiane”. Lo ha confermato questa mattina in consiglio regionale l’assessore lombardo alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari, rispondendo a una interrogazione presentata dal gruppo consiliare della Lega Nord e illustrata dal Consigliere Angelo Ciocca.
Maccari ha quindi annunciato di aver avviato un tavolo di lavoro con l’Anci e che in questi giorni è in corso un confronto con i sindaci e gli amministratori locali di tutte le province lombarde per esaminare insieme le novità introdotte dalla normativa che obbliga i piccoli Comuni a nuovi adempimenti in materia di aggregazione e associazione di servizi. Nei prossimi giorni la Regione aprirà anche un canale web che ospiterà forum e indagini strutturate di supporto agli amministratori locali, utilizzando le piattaforme telematiche già disponibili.
“Il termine del 17 novembre”, ha spiegato Maccari, “entro il quale Regione Lombardia doveva suggerire per quanto di propria competenza modifiche alla normativa in materia, è solo ordinativo e quindi non è perentorio né vincolante: stiamo comunque valutando la possibilità di intervenire in tempi brevissimi, ipotizzando la presentazione di uno specifico emendamento al collegato ordinamentale di sessione alle leggi di Bilancio, che andrà in aula a metà dicembre. Tra le ipotesi c’è anche quella di abbassare il limite minimo di abitanti richiesto per dare vita a una Unione di comuni”.
Nello specifico tutti i comuni sotto i mille abitanti entro metà marzo 2012 saranno costretti ad accorpare tutti i servizi optando per l’ingresso o la costituzione di una unione di comuni (che dovrà avere minimo 10mila abitanti) o per un accordo in convenzione (minimo 5mila abitanti). In quest’ultimo caso i municipi dovranno giustificare e dimostrare la convenienza economica della scelta di optare per la convenzione e non per l’ingresso in una unione inviando un apposito modulo esplicativo al ministero entro il 30 settembre del 2012: i comuni che non si vedranno riconoscere la convenzione di servizi dal ministero, saranno inseriti entro fine 2012 dalla Regione in una delle unioni già esistenti.
Le realtà montane con popolazione compresa tra i mille e i tremila abitanti e i centri di pianura tra i mille e i cinquemila abitanti dovranno a loro volta associare i 27 servizi racchiusi nelle 6 funzioni fondamentali, anch’essi mediante l’ingresso o la costituzione di una unione di comuni o per un accordo in convenzione. Le sei funzioni fondamentali indicate sono: organizzazione, gestione e controllo; viabilità e trasporti; servizi sociali; istruzione pubblica; polizia locale; territorio e urbanistica. Due di queste dovranno essere obbligatoriamente associate entro il 31 dicembre di quest’anno, le altre quattro entro il 31 dicembre 2012.
“Siamo soddisfatti degli impegni e del lavoro che sta svolgendo l’assessore Maccari”, ha commentato Angelo Ciocca, “consapevoli però che occorre fare in fretta e trovare in tempi rapidi le migliori soluzioni attuative delle legge nazionale, nel rispetto delle differenti caratteristiche storiche, morfologiche e amministrative delle realtà territoriali lombarde”.

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