A2A, quale futuro per la multiutility?

Ne hanno discusso Alfredo Bazoli, Graziano Tarantini e Carlo Scarpa. Per il presidente del Consiglio di sorveglianza l'ambiente è il settore su cui puntare.

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(red.) A2A è chiamata a fare delle scelte. Soprattutto ora dopo che il bilancio di due anni dalla fusione di Asm di Brescia e Aem di Milano che hanno dato vita alla multiutility lombarda non è propriamente brillante.
Lo hanno evidenziato, durante un incontro promosso da Alfredo Bazoli, consigliere comunale del Pd e componente del Comitato editoriale della rivista “Città e dintorni” edita dalla cooperativa Luigi Bazoli, a cui hanno preso parte anche Graziano Tarantini, presidente del consiglio di sorveglianza di A2A e Carlo Scarpa, professore di Economia politica a Brescia.
Se la somma di Asm+ Aem non è sufficiente a garantire risultati questi vanno perseguiti affrontando strade diverse e, secondo Tarantini, la scelta vincente potrebbe essere quella che passa dall’ambiente.
La necessità sottolineata dal presidente del consiglio di sorveglianza della multiutility è quella di operare scelte industriali forti secondo le due “nature” della società che potrebbe quindi puntare su ambiti diversi: A Brescia l’ambiente e a Milano l’energia.
Ad essere messa in dubbio quindi la funzione del multi servizio, forse non più rispondente alle esigenze del mercato.
Da ridefinire anche il rapporto tra azionista e società e il ruolo dei comuni chiamati ad investire nello sviluppo della multiutility.

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