Cadavere nella valigia, caccia ai coinquilini

L'indiano avrebbe condiviso un appartamento con alcuni connazionali. La sera dell'omicidio sarebbe scoppiata una lite. Qualcuno voleva fare a pezzi il corpo.

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    (red.) Sono coordinate dal Pm Leonardo Lesti di Brescia le indagini sull’indiano trovato la notte compresa tra domenica e lunedì in una valigia, privo di vita, con profonde ferite di arma da taglio.
    Secondo i primi rilievi del nucleo scientifico dei carabinieri, la vittima, tra i 30 e 35 anni di età, è stato raggiunto da cinque o sei fendenti al petto. Altri tagli sul corpo sarebbero stati fatti con una mannaia, nella valigia insieme con un coltello, forse nel tentativo di smembrare la salma. Tutti i dubbi verranno comunque fugati martedì mattina, dopo l’autopsia.
    Il bagaglio, come ha spiegato agli investigatori il cittadino moldavo che lo ha scoperto, intorno alle 3 di notte, era appoggiato sul pianerottolo di una rampa di scale all’interno di un immobile in via Cremona 64/a. Dalla valigia si poteva notare la testa, mentre tutto intorno vi erano tracce di sangue. Nella stessa palazzina abiterebbe la vittima, che avrebbe condiviso con alcuni connazionali un appartamento all’ultimo piano.
    Per il momento gli indiani coinquilini sembrerebbero  scomparsi, ma i militari sono sulle loro tracce poichè si pensa che potrebbero sapere molto sulla tragedia. Alcuni vicini di casa hanno detto che sabato sera un gruppo di indiani stava litigando per la strada, e all’arrivo di una pattuglia della polizia si sono rifugiati nell’appartamento, dove urla e schiamazzi sarebbero durati fino a notte fonda. Nell’abitazione sono state trovate bottiglie di super alcolici e tracce di sangue in una camera da letto e nel bagno.

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