Saldi, il vademecum per gli acquisti

Il decalogo del Codacons per comprare senza incappare in fregature. A Brescia iniziano giovedì 5 gennaio, ma il 61% delle famiglie non comprerà.

Più informazioni su

(red.) Nel primo giorno della stagione 2012 dei saldi (oggi le vendite a prezzi scontati partono in Sicilia e in Basilicata, a Roma, Milano, Napoli e anche a Brescia iniziano giovedì 5, in Molise e a Bolzano il 7 e in Valle d’Aosta il 10) il Codacons pubblica un vademecum per spendere bene. In realtà, spiega il segretario generale dell’associazione dei consumatori, Francesco Tanassi, i negozianti hanno già anticipato i saldi da qualche giorno.
“Questa situazione dimostra come siano i primi fautori di una liberalizzazione dei saldi, che permetta di spalmare gli sconti nell’arco di tutto l’anno e di risollevare il volume delle vendite, soluzione caldamente raccomandata negli ultimi anni, anche se mai accolta dal Governo fino a questo momento”.
Il primo consiglio è quello di conservare lo scontrino. “Non è vero”, ha spiegato Tanassi, “che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare”.
Le vendite devono poi essere realmente di fine stagione: “La merce posta in vendita deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti”, suggerisce l’esperto che consiglia anche di non fermarsi “mai al primo negozio che propone sconti. Confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani”.
Un altro suggerimento è quello di cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio e diffidare degli sconti superiori al 50%, che spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi.
E’ preferibile servirsi nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conoscano già il prezzo o la qualità.
Sulla merce, ricorda il Codacons, è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Ricordarsi anche che non c’è l’obbligo di prova dei capi.
Inoltre, nei negozi che espongono l’adesivo della carta di credito o bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
Nel caso in cui si pensi di avere preso “una fregatura” rivolgersi al Codacons, oppure all’Ufficio comunale per il commercio o ai vigili urbani.
“Dopo un anno di difficoltà e un Natale all’insegna dell’austerity”, ha dichiarato Giuseppe Meregalli, Vicepresidente della Camera di commercio di Monza e Brianza, “i saldi rappresentano per il comparto del commercio una boccata d’ossigeno, anche se il potere d’acquisto delle famiglie si e’ inevitabilmente ridotto a causa della crisi, nell’attesa di provvedimenti strutturali per la crescita che incrementino il reddito disponibile delle famiglie e consentano la ripresa dell’intero sistema economico”.
“Per quanto riguarda le diverse province, le famiglie di Milano e di Varese si dimostrano le più interessate agli acquisti in saldo (42%), anche se sono i bergamaschi a destinare più risorse ai saldi in media 165 ad acquirente, seguiti dai milanesi (158 Euro) e dai brianzoli (151 Euro).
A Brescia invece il 61% delle famiglie non farà acquisti nemmeno durante i saldi. L’11% delle famiglie a Monza e Brianza e a Milano hanno già comprato prima dei saldi.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.