Brixia Sviluppo, passa l’incorporazione

La società diventa ramo d'azienda di Brescia Infrastrutture. Rimandato al prossimo lunedì il provvedimento sullo spostamento del bitumificio Gaburri.

(p.f.) Il consiglio comunale di Brescia ha detto sì alla fusione per incorporazione di Brixia Sviluppo, che diventa ramo d’azienda nella nuova controllata Brescia Infrastrutture. Non è bastata l’astensione del Pd né i voti contrari di Sel e Idv a fermare l’operazione, che passa con il voto di Pdl, Lega Nord, Gruppo Misto e Castelletti sindaco. “Non è un voto di giudizio su Brixia Sviluppo”, ha spiegato Laura Castelletti, “ma un voto su una svolta che ci aiuta a raggiungere traguardi importanti”. L’incorporazione dovrà infatti aiutare a sostenere il piano economico-finanziario della metropolitana.
Dal Pd, le perplessità che Brixia Sviluppo possa azzoppare Brescia Infrastrutture, visto che i bilanci degli ultimi tre esercizi si sono chiusi in perdita. “Una realtà”, ha sottolineato Fabio Capra, consigliere Pd e presidente della commissione Bilancio, “che ci è costata ogni anno 25mila euro di gettoni del cda, 30mila per il collegio sindacale, 37mila per le spese legali. Questa fusione è in realtà una liquidazione”. Sotto accusa le operazioni compiute da Brixia Sviluppo, a partire dall’acquisto dell’ex-Oviesse, sede di Buonissimo, al terreno agricolo di Guidizzolo dove sarebbero dovute sorgere alcune abitazioni per i sinti.
“L’affare Guidizzolo”, è l’affondo del capogruppo Pd Emilio Del Bono, “è un caso da Gabibbo. La società era nata per rivitalizzare il centro storico, ma alla fine, solo la metà degli investimenti ha perseguito queste finalità. Sono state operazioni politiche, che portano il timbro di Rolfi, che ha usato Brixia Sviluppo come cassa a latere per il suo assessorato alla sicurezza e al decentramento”. Come già aveva fatto durante i lavori della commissione Bilancio, il sindaco Adriano Paroli ha invece difesa la società.
“Sono state operazioni positive, con cui abbiamo cercato di dare risposta alla cittadinanza”, ha dichiarato Adriano Paroli. “L’incorporazione serve perché allo stato attuale, non ci sono le risorse per continuare a perseguire gli obiettivi della società. Inoltre, è un’operazione necessaria, per sostenere il piano economico del metrobus, se non vogliamo far pagare ai cittadini 1,90 euro per biglietto”. Secondo il capogruppo della Lega Nord Nicola Gallizioli, “più che guardare il saldo finale del bilancio, bisogna valutare ciò che la società lascia a Brescia, ovvero tre immobili la cui stima supera i 13milioni, e 4milioni di liquidità, a fronte di 13milioni e mezzo che il comune ha passato dal 2008 a Brixia Sviluppo. Questo è il vero bilancio”.
Calato il sipario su Brixia Sviluppo, tutte le attenzioni sono state rivolte a Brescia Infrastrutture, società che piace anche all’opposizione perché l’amministratore, nonché direttore generale del comune, Alessandro Triboldi ha assicurato che si atterrà strettamente agli atti di indirizzo del consiglio. Rimandato, invece, il voto dei consiglieri sul secondo punto all’ordine del giorno, ovvero il provvedimento per il nuovo bitumicio Gaburri. Proprio in vista del voto, i comitati ambientalisti hanno esposto cartelli e striscioni sotto i portici della Loggia.
Su richiesta del Pd, che aveva depositato la quesitone sospensiva, il presidente della commissione Ambiente Pierraul Francesconi ha chiesto di esaminare il provvedimento. “La procedura”, ha spiegato l’assessore Paola Vilardi, “non prevede questo passaggio né tanto meno che la commissione Ambiente esprima un voto. Tuttavia, per una questione di correttezza istituzionale e vista la delicatezza dell’argomento, avvalliamo la richiesta di sospensiva”. Sulla questione maggioranza e opposizione si esprimeranno lunedì prossimo.

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