Strappo nel Pdl, lotta per la segreteria

Due i candidati alla segreteria provinciale: Mattinzoli e Saglia. Il partito rischia una frattura interna che potrebbe indebolirlo in vista della competizione elettorale.

(red.) Strappo nel Pdl bresciano dopo la candidatura dell’onorevole Stefano Saglia a concorrere per la segreteria provinciale. L’accordo precedentemente raggiunto dal Popolo della Libertà prevedeva infatti la candidatura in solitaria di Alessandro Mattinzoli, sindaco di Sirmione e attuale vice-coordinatore provinciale.
Mattinzoli appartiene alla corrente che fa capo all’ex ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ed era  il nome su cui era calato il placet di quasi tutte le correnti interne al partito.
Ma a sfilacciare una situazione già di per sé delicata (gli ex An avevano chiesto un successore che fosse in linea con la corrente di Viviana Beccalossi, che ha lasciato l’incarico per incompatibilità con quello di vice coordinatore regionale) è stata la proposta a vice coordinatore, a fianco di Mattinzoli, di Margherita Peroni, anche consigliere regionale.
Una possibilità respinta la mittente degli ex aennini che, in extremis, avevano anche proposto l’elezione di due vice coordinatori, la Peroni da un alto e dall’altro un uomo indicato dagli ex An. Martedì mattina il colpo di scena con la candidatura di Stefano Saglia alla segreteria provinciale del partito.
Ora scatta il conto alla rovescia: fino a sabato 19 c’è tempo per ritirare una delle due mozioni ed arrivare al congresso con una nomina unitaria.
Rischia quindi di crearsi una frattura pesante all’interno del Pdl, in grado di ipotecare anche la campagna per il voto, dato che la Lega Nord, storico alleato del Popolo della Libertà, ha deciso di correre da sola.

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