Cristiani, nuova richiesta per i domiciliari

Il legale dell'ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo ha riformulato l'istanza al gip di Milano. Entro la settimana la decisione dei giudici.

(red.) Nuova richiesta degli arresti domiciliari da parte dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale, il bresciano Franco Nicoli Cristiani, in carcere dal 30 novembre (prima a Brescia poi a Milano), perché indagato per un presunto giro di tangenti.
La richiesta è stata formulata lunedì dai legali dell’esponente politico bresciano  contro il provvedimento con il quale il gip Elisabetta Meyer, titolare del fascicolo per la presunta tangente di 100mila euro, ha rifiutato la misura dopo l’interrogatorio di garanzia.
Secondo Piergiorgio Vittorini, l’avvocato di Nicoli, mancano sia gravi indizi di colpevolezza, sia  le esigenze cautelari sia l’impossibilità di reiterazione di condotte criminose.
Entro la settimana la risposta all’istanza presentata da Vittorini. Inoltre, a fine mese, decorrono i termini di custodia cautelare previsti per il reato di corruzione (tre mesi), sempre che la Procura non chieda una proroga delle indagini. In questo caso Nicoli Cristiani potrebbe restare in carcere per ulteriori 45 giorni.
Ai domiciliari si trovano già, da una decina di giorni, sia l’imprenditore Pierluca Locatelli sia l’ex dirigente Arpa Lombardia Giuseppe Rotondaro.

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