“L’Unesco? Occasione mancata per Brescia”

Il presidente di Bresciatourism, Paolo Rossi, spara a zero: "Non è stato fatto un progetto su Santa Giulia e mi preoccupa il nuovo corso della Mille Miglia".

(p.f.) L’Unesco? Un’occasione mancata. Così, il presidente di Bresciatourism, Paolo Rossi, commenta l’ultima stagione turistica bresciana. L’occasione è la presentazione del programma d’attività 2012 dell’ente che deve valorizzare l’offerta turistica bresciana. Il budget destinato alla promozione è di un milione e 385 mila euro, e comprende partecipazione a fiere ed eventi internazionali a Berlino, Mosca e Vienna, e workshop destinati al turisti italiani. Grande attenzione anche alla promozione dell’offerta bresciana tramite i new media, dal sito internet (quello di Bresciatourism ha ricevuto circa 900mila contatti solo tra maggio e giugno dello scorso anno), ai blog.
“Il mio rammarico”, ha sostenuto Rossi, che in primavera finirà il suo mandato, “è di non poter presentare un progetto studiato su misura per Santa Giulia e i siti Unesco bresciani. Finita la stagione delle grandi mostre, Santa Giulia si è spenta, né l’inserimento di Brescia tra i patrimoni dell’Unesco è servita a trascinare la domanda turistica”. Il punto di riferimento per Rossi dovrebbe essere Bilbao, città che è cresciuta attorno al museo di arte contemporanea Gughenheim. “Attorno al museo ci hanno fatto un progetto urbanistico, hanno costruito un aeroporto internazionale. Noi abbiamo un museo che non ha nulla da invidiare a nessuno, che anche senza mostre è un gioiello. Avevamo un aeroporto, definito tra le piste più belle d’Italia. E invece nulla”.
E così, se nel 2011 il turismo in provincia è comunque cresciuto, trascinato dai laghi, in città si registra un segno meno. Colpa della recessione, della concorrenza della provincia, ma anche di una mancanza di politica a sostegno del turismo. “Sono preoccupato”, ha aggiunto anche Rossi, “della nuova gestione della Mille Miglia, che fino ad oggi ha portato Brescia nel mondo. Mi fa piacere che l’organizzazione sia tornata in mani bresciane, ma non vorrei che si trasformassero in una gara amicale giocata in casa”. Per portare i turisti in città, a Brescia manca anche un po’ di sano spirito fashion. “La moda, lo shopping, l’Italian life style sono le carte vincenti del turismo nelle altre città. Per questo motivo, i turisti del lago, che sono la maggior parte, però, continuano a preferire Verona a Brescia. E’ un vuoto che si deve colmare”.
Del resto, se si vuole uscire dalla crisi, il turismo deve essere considerato un asset strategico. “In passato, i ‘trombati’ della politica venivano assegnati alle politiche del turismo. Oggi, non siamo più in quella fase, ma c’è ancora scarsa considerazione, perché, in un modo o nell’altro, la stagione la si fa sempre. Ma i nostri turisti ora sono esigenti, sono high profile anche se viaggiano con i voli low cost. Bisogna cambiare approccio”. Qualche nota positiva la trova l’ad di BResciatourism Alessio Merigo. “Comunque in generale c’è una rivalutazione di Brescia. Sul fronte Unesco, c’è poi da rendere onore a questa amministrazione che ha avuto il merito di presentare e seguire la candidatura”.

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