Terremoto, chiesto lo stato di emergenza

Il presidente Roberto Formigoni: "Come precedente ricorda il sisma di Brescia del 2004". I danni maggiori in Lombardia registrati nel Mantovano.

(red.) I danni causati in Lombardia dal terremoto di domenica notte sono ”ingenti e quindi è necessario l’intervento dello Stato”. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha così spiegato la richiesta dello stato d’emergenza.
”Stamattina (domenica, ndr.)”, ha spiegato, “ho scritto al governo segnalando i danni e impegnandomi a fornire man mano il dettaglio”.
Si parla comunque di milioni e della calamità forse più grave degli ultimi anni. ”Come precedente”, ha ricordato Formigoni, “viene in mente Brescia diversi anni fa”. Nel 2004 la zona del Garda fu infatti colpita da un sisma che provocò circa mille sfollati. In questo caso per le stime precise dei danni si deve aspettare ma già ”ad occhio sono molto ingenti” e quindi ”i fondi sono necessari”. Dovrebbe a questo punto scattare il meccanismo deciso dal governo dell’aumento delle accise sul carburante.
Soffitti crollati nelle chiese, fienili danneggiati, case inagibili, circa 150 persone sfollate e a Mantova gli storici Palazzo Ducale e Palazzo della Ragione chiusi.
Non ci sono ancora stime ufficiali, che saranno certamente multimilionarie, ma Romano La Russa, parla della calamità più grave da quando èassessore alla Protezione civile, da circa due anni.
I Comuni colpiti sono tutti in Provincia di Mantova. Ad essere danneggiate sono state soprattutto le chiese tanto che a Felonica Po il battesimo del piccolo Jacopo è stato fatto al circolo Arci. ”Non ci sono problemi”, ha spiegato il parroco don Renato Zenezini, “nel nostro paese abbiamo rapporti buoni con tutti”. A Correggioli il campanile duecentesco di una chiesa era pericolante e per questo i vigili del fuoco sono stati costretti a demolirlo.
A Poggio Rusco è stata chiusa la provinciale 496, l’ex statale Virgiliana e a Quistello è letteralmente crollato il tetto della chiesa, dove è stata fatta una copertura temporanea.
Scuole chiuse domani a Schivenoglia e a Moglia che è il paese con i danni maggiori. Qui oltre alla chiesa e al Comune inagibili, sono stati evacuati due condomini. Circa cento persone sono state sfollate e sistemate nel palazzetto dello Sport dove la colonna mobile della Protezione civile ha installato una cucina da campo, oltre a letti e brandine. A San Giovanni del Dosso nel solo centro sono state evacuate altre trenta persone. E questo senza contare i danni a stalle, fienili e ai depositi di stoccaggio del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, dove si sono danneggiate migliaia di forme, tanto che il consorzio del grana ha stimato circa 250 milioni di danni.
Il terremoto è stato sentito in tutta la Regione, anche nel Bresciano, così come le scosse successive. Non si registrano però problemi al di fuori del mantovano. A Milano, ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Massimo Granelli, sono arrivate un centinaio di telefonate alla polizia locale e alla Protezione civile ma nessuna segnalazione di guai. L’arcivescovo Angelo Scola ha scritto al vescovo di Mantova, monsignor Roberto Busti per offrire aiuto sottolineando che nonostante la crisi i cristiani ”non mancheranno di dare testimonianza della propria fede e del legame di solidarietà che li unisce”.

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