Brescia, annullato il maxi sequestro a Cirillo, l’ “architetto di Putin”

Annullato dalla Corte di Cassazione il maxi sequestro da 141milioni di euro (tra contanti, ville, opere d’arte e gioielli) disposto dal Gip di Brescia nei confronti di Lanfranco Cirillo, accusato di esterovestizione, auto riciclaggio e contrabbando.

Brescia. Annullato dalla Corte di Cassazione il maxi sequestro da 141milioni di euro (tra contanti, ville, opere d’arte e gioielli) disposto dal Gip di Brescia nei confronti di Lanfranco Cirillo, il cosiddetto “architetto di Putin”, accusato di esterovestizione, auto riciclaggio e contrabbando. La decisione  arriva a pochi giorni dal via al processo, previsto per il 23 febbraio a Brescia.
La suprema corte ha accolto il ricorso della moglie dell’imprenditore, Marinella Spagnoli, indagata a sua volta in qualità di interposta persona.

Il professionista, originario di Treviso ma trapiantato a Brescia per amore della moglie, che possiede una villa a Roncadelle, colma di opere d’arte prestigiose (da Picasso a Cezanne, da Kandinsky a De Chirico e Fontana), ha realizzato, tra le altre cose, anche il progetto del Palazzo d’Inverno di Putin sul Mar Nero ed è stato insignito della cittadinanza russa per le diverse dimore progettate negli anni per i maganti russi.

I fatti contestati dal tribunale di Brescia risalirebbero al periodo compreso tra il 2013 ed il 2019 anni in cui Cirillo, che nel frattempo era tornato a vivere a Brescia, non avrebbe versato le tasse in Italia utilizzando lo stratagemma dell’esterovestizione, ovvero dichiarando che le proprie società avevano residenza all’estero, così da non versare i contributi in Italia.
Gli atti ora saranno trasmessi al tribunale del riesame di Brescia, che dovrà tenere conto del provvedimento di annullamento emesso.

 

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