Ciclovia del Garda, 1400 firme contro: «Progetto frettoloso e impattante»

Il progetto, che prevede di realizzare un percorso attorno al Benaco, attraverso tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino) e finanziato dal Pnrr con 344,5 milioni di euro, ha sollevato la contrarietà di associazioni, cittadini, commercianti e ristoratori. Il 20 marzo a Milano la Conferenza dei Servizi per valutare le osservazioni all'infrastruttura.

Desenzano del Garda. Oltre 1400 firme raccolte in una petizione on line per dire “no” al progetto della ciclovia del Garda, nel tratto tra Desenzano del Garda e Toscolano Maderno, nel Bresciano.
Una contrarietà espressa dalla sezione bresciana di Italia Nostra, da Legambiente Garda, dal comitato promotore Parco Colline Moreniche del Garda, ma anche da cittadini, sindaci, commercianti e rappresentanti delle strutture ricettive.
Il progetto, finanziato dal Pnrr,  non piace perché, si legge nel testo della raccolta firme lanciata sulla piattaforma Change.org, e che ha già raccolto oltre 1.400 firme (obiettivo: 1.500), «un buon progetto deve tener conto delle esigenze della cittadinanza, dell’ economicità turistica e del rispetto del paesaggio. Come sostiene l’articolo del prof. Paolo Pileri del Politecnico di Milano esperto in mobilità lenta : “Una ciclovia nasce nell’ambito della mobilità sostenibile ed ecologica. L’impatto ambientale della ciclovia del Garda è enorme sotto tutti i punti di vista. E qui sta un punto cruciale del discorso: in nome della ciclabilità è legittimo manomettere così pesantemente il paesaggio?”».
Per chi si oppone all’infrastruttura «si tratta di una progettazione frettolosa, senza coinvolgimento della collettività e delle esigenze economiche, storiche e sociali dei cittadini. Una tale opera non può essere affrontata con approssimazione al solo scopo di utilizzare somme di denaro provenienti dalla Comunità Europea». «Fermiamo- questo l’appello della sottoscrizione- il progetto frettoloso ed improvvisato di Regione Lombardia pensando ad una ciclabile utilizzando buonsenso e rispetto per ambiente e persone, coinvolgendo tutte le associazioni, Enti e privati cittadini del territorio. Le alternative esistono, sia via lago che recuperando sentieri e strade minori collinari e montane. Basta volere e cercare. Sosteniamo l’ appello di Paolo Pileri: “Nel caso del Garda vanno fatti due passi indietro e prendere la palla al balzo per dire con chiarezza che la sostenibilità non è un cacciavite per nessuno sfregio. Un monito utile per tanti altri casi. Vi prego, fermate quel progetto e pensate alternative davvero sostenibili, paesaggisticamente rispettose e finanziariamente decenti. Nessuno vuole interrompere la ciclabilità, ma solo pensarla diversamente”».
Il progetto prevede 165 km di strada ciclabile a strapiombo sul lago. Di questi 79 km si svilupperanno sulla costa lombarda, 67 su quella veronese e 19 nella parte trentina. La spesa complessiva prevista è di 344,5 milioni: 120,5 in Veneto, 144 in Lombardia e 80 per la Provincia autonoma di Trento.
Lunedì 20 marzo, a Milano, è convocata una Conferenza di servizi con i sindaci per analizzare le osservazioni presentate, per le quali c’è ancora tempo fino al 14 dello stesso mese.

 

 

 

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