Brescia, inchiesta Leonessa: chiesti 9 anni per l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate

Generoso Biondi è accusato di corruzione. Avrebbe "ammorbidito" od evitato controlli fiscali ad alcuni imprenditori bresciani in cambio di denaro.

Brescia.  Chiesti nove anni di carcere per l’ex direttore provinciale dell’Agenzia delle
Entrate di Brescia, Generoso Biondi, accusato di corruzione nell’ambito dell’ inchiesta Leonessa.
Secondo gli inquirenti, Biondi avrebbe accettato mazzette per “ammorbidire” (o evitare) i controlli fiscali in alcune aziende di imprenditori bresciani, finiti sotto la lente della Agenzia delle Entrate.
In particolare, all’ex direttore della sede bresciana vengono contestati i 12mila euro e una macchina fotografica che Biondi avrebbe richiesto per eludere un accertamento da parte del Fisco ad un imprenditore bresciano cui era stata contestata un’evasione da 700mila euro.

Biondi è accusato non solo di corruzione ma anche di abuso d’ufficio: secondo la Procura avrebbe fatto in modo di impedire una verifica fiscale ad un’azienda tessile.
Era anche accusato di essersi spartito, in concorso con il funzionario Alessandro De Domenico e con il luogotenente delle Fiamme Gialle Francesco Liguoro, una bustarella da 50mila euro per consentire ad un altro imprenditore, che avrebbe emesso 21 milioni di euro di false, di chiudere la vertenza fiscale versando solo il 5% dell’imponibile, ovvero solo un milione e mezzo di euro di multa.
Per questa contestazione la Procura ha chiesto l’assoluzione per il capo di imputazione di corruzione, derubricandolo in quello di traffico di influenze illecite, in quanto Biondi avrebbe millantato con l’imprenditore in questione un’influenza e un raggio di azione che non avrebbe avuto.

Il prossimo 21 dicembre è stata fissata un nuova udienza nella quale dovrebbe essere emessa la sentenza anche a carico di altri quattro imputati:  il maresciallo della
Guardi di Finanza Antonio Pavone, il consulente del lavoro Pietro Santo Simonini, il funzionario delle Entrate Giovanni Zapparata e il finanziere Pasquale Giovanni Castaldo.

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