Omicidio di Calcinatello, Gega Petrit è «socialmente pericoloso»

Calcinatello. E’ ritenuto «socialmente pericoloso» Gega Petrit, il 52enne di origini albanese, ritenuto responsabile dell’omicidio del connazionale Alfons Kola, 33 anni, ucciso a coltellate all’esterno di un bar di Calcinatello (Brescia) lo scorso maggio.
Secondo il perito della Procura Petrit «è in grado di stare coscientemente in giudizio».
L’uomo, arrestato dopo il delitto, aveva affermato di “sentire le voci” e di “vedere il diavolo”, chiedendo di parlare con un’esorcista.

L’uomo, residente a Lonato, non ha ancora motivato il suo gesto, ma, al momento dell’arresto è stato collaborativo, consegnando agli inquirenti gli abiti ancora sporchi di sangue che indossava al momento dell’aggressione a colpi di coltello (abbandonato dal presunto omicida e trovato sul luogo del delitto), ma si è poi chiuso nel silenzio, fino all’interrogatorio di garanzia davanti al Gip (il quale ha escluso la premeditazione) nel quale avrebbe motivato il proprio gesto raccontando di “vedere il diavolo”.

In base alle testimonianze raccolte dai carabinieri nelle fasi successive all’omicidio, il 52enne si sarebbe recato nel bar già armato di un coltello da cucina, cercando la vittima che non ha avuto scampo, raggiunto da diversi fendenti e morto dopo il ricovero in ospedale.
In base alle testimonianze raccolte dai carabinieri nelle fasi successive all’omicidio, il 52enne si sarebbe recato nel bar già armato di un coltello da cucina, cercando la vittima che non ha avuto scampo, raggiunto da diversi fendenti e morto dopo il ricovero in ospedale.