Strage Piazza Loggia, la difesa di Zorzi chiama a testimoniare “Lady Golpe”

Per Federico Sinicato, legale di parte civile per i familiari delle vittime, l'istanza viene considerata «inutile». Donatella Di Rosa, oggi 65enne, venne condannata negli anni '90 per calunnia e autocalunnia.

Brescia. Prenderà il via giovedì 7 marzo il processo a carico di Marco Toffaloni, ritenuto uno degli esecutori materiali della strage di Piazza Loggia a Brescia (all’epoca dei fatti era minorenne), avvenuta il 28 maggio del 1974, insieme con Roberto Zorzi, e che causò la morte di otto persone e il ferimento di un centinaio di persone.
E proprio la difesa di Zorzi ha fatto sapere, come riporta il quotidiano «La Verità», di voler portare in aula, il prossimo 18 giugno, una nuova testimone, una nome già noto alle cronache italiane, Donatella Di Rosa, nota come «Lady Golpe», che ha denunciato per stalking un investigatore, consulente della Procura di Brescia nelle nuove indagini sull’attentato di mezzo secolo fa.
La donna, già condannata per calunnia e autocalunnia negli anni ’90, avrebbe denunciato il corteggiamento «insistente» del colonnello del Ros Massimo Giraudo, consulente nelle indagini che hanno portato all’individuazione di Zorzi e Toffaloni come presunti autori materiali della strage.
«Amplieremo la nostra lista testimoniale – ha detto all’Agi l’avvocato Stefano Casali che assiste l’ex ordinovista – perchè riteniamo assolutamente indispensabile sentire la signora su ogni dettaglio e, in particolare, sulle dinamiche del suo rapporto con l’ufficiale di polizia giudiziaria».

toffaloni strage piazza Loggia

La Di Rosa, oggi 65enne, all’epoca della strage vicina ad ambienti di estrema destra, nella denuncia presentata e che ha portato all’apertura di un fascicolo per reati sessuali, afferma di essere stata contattata a fine novembre 2022 dall’investigatore in questione, «il quale rappresentava la necessità di sentirmi quale persona informata sui fatti su delega del magistrato, con riferimento ai fatti della strage di Piazza della Loggia». Dall’insistenza per farla parlare di eventuali fatti relativi all’indagine sulla bomba di Piazza della Loggia, il colonnello si sarebbe spinto, secondo quanto afferma la Di Rosa, ad approcci «allusivi».
Per Federico Sinicato, legale di parte civile per i familiari delle vittime, l’istanza viene considerata «inutile» poichè «riguarda fatti al di fuori del perimetro processuale e non potrebbe dare nessun contributo alla ricerca della verità».
Il nome di Donatella Di Rosa è stato già escluso dalla Procura di Brescia dalla lista dei testimoni, dopo la sua escussione, avvenuta prima dell’udienza del 29 febbraio scorso.

 

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