I detenuti di Canton Mombello e Verziano raccolgono messaggi per la Giornata della Pace

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    Brescia. Il 30 novembre 1981 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione 36/67, ha istituito la Giornata internazionale per la Pace che si celebra il 21 settembre. “A fronte dei molteplici conflitti sparsi in zone più o meno vicine al nostro Paese, la celebrazione di una simile giornata appare particolarmente importante per favorire riflessioni e pensieri che vadano sempre più verso l’acquisizione di modelli di gestione pacifica delle divergenze politiche, religiose, culturali e ideologiche, non solo a livello sovranazionale ma anche nel ristretto mondo quotidiano”, si legge in una nota diffusa da Associazione Casello 11, Cooperativa di Bessimo, Associazione Carcere e Territorio, Luisa Ravagnani garante dei detenuti.
    “In questa cornice di estrema sofferenza, che purtroppo colpisce prevalentemente i bambini, gli anziani e le persone più fragili, è parso opportuno al gruppo Diritti Umani della Casa Circondariale Nerio Fischione di Brescia e il gruppo delle donne detenute a Verziano far sentire anche la propria voce per ribadire un forte “no” alla guerra, ad ogni guerra”.
    “Per farlo, si è deciso di partecipare alla campagna lanciata da Save the Children ‘coltiviamo la pace’. Le persone detenute del gruppo e tutti quelli che lo vorranno prepareranno fiori per i bambini uccisi dalla guerra e li posizioneranno fuori dall’istituto, appesi a un grande lenzuolo. Lo stesso faranno i detenuti e le detenute di Verziano e, fuori da Nerio Fischione e da Verziano verrà posizionata una scatola dalle 10.00 alle 18.00 in modo che chiunque voglia passare possa inserire un messaggio di pace all’interno”.
    “Tutti i messaggi raccolti verranno elaborati dalle persone detenute per produrre un unico testo da diffondere alla stampa e alla politica”, conclude la nota. “Se è vero che la pace si costruisce insieme, il messaggio che uscirà dai due Istituti penitenziari di di Brescia giorni successivi all’iniziativa sarà una voce unica e – speriamo – forte per dire no alla guerra”.

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