Collio, il furgone ritrovato, di lui nessuna traccia: cosa è successo a Manuel Cantoni?

E' mistero fitto sulla scomparsa del 38enne di San Colombano, sparito la sera del 2 agosto scorso mentre rientrava dal lavoro. La famiglia lancia un appello: «Chi sa, adesso parli».

Collio. Dov’è Manuel Cantoni? Da quasi due mesi la famiglia del 38enne di San Colombano, frazione di Collio (Brescia) non ha più notizie dell’uomo, scomparso il 2 agosto scorso al termine del turno di lavoro, dopo avere abbandonato il furgone della ditta per cui lavorava a bordo strada, in territorio di Bovegno.
L’operaio, separato e padre di due bambine, sembra essersi volatilizzato nel nulla. Un mistero fitto, quasi nessun indizio e la disperazione dei famigliari che cresce con il passare del tempo.
Del suo caso si è occupato anche Chi l’ha visto?.
Nella puntata, una inviata della trasmissione ha incontrato i fratelli di Manuel, Alessandro e Stefania, per ricostruire, ora per ora, l’ultimo giorno in cui il 38enne è stato avvistato.
I congiunti hanno riferito di un passato difficile, segnato da «errori e sbagli» e di un «percorso in comunità» che lo aveva aiutato a riprendere in mano la sua vita, affiancato dal sostegno della famiglia.
Secondo il fratello e la sorella di Cantoni, il 38enne non avrebbe mai abbandonato le sue figlie, per le quali nutriva un forte attaccamento. La sera prima della scomparsa Manuel aveva chiesto al fratello le chiavi della sua cascina per poter trascorrere il fine settimana con le bambine. Un’intenzione lontana dalla volontà di scomparire ed allontanarsi, secondo chi lo conosce bene.
IL PERCORSO. Alcuni particolari farebbero pensare a un allontanamento coatto: il furgone della ditta di cui era dipendente è stato rintracciato tre giorni dopo, lunedì attorno all’ora di pranzo. Il segnale Gps che indicava il percorso effettuato, da Marcheno a Bovegno, dopo un tragitto che normalmente si effettua in una ventina di minuti, indicava però che Manuel, quel giorno, lo avrebbe compiuto in un tempo doppio. Perché? E questa è una delle anomalie riscontrate.
LE TELEFONATE E I MESSAGGI Manuel, il 2 agosto, ha effettuato telefonate e inviato messaggi ad amiche e familiari. In particolare, alle 19,58 risponde a una zia dicendo di essere ancora al lavoro. Alle 21 chiama un’amica dicendole però di avere sbagliato numero e riaggancia. Alle 21,56 la madre Susanna gli manda un messaggio vocale chiedendogli dove fosse e perché non fosse ancora rientrato. Ma non riceve risposta. I due messaggi inviati dalla sorella la sera del 2 agosto vengono ricevuti e visualizzati sul cellulare dell’uomo solo il mattino seguente, sabato 3 agosto, alle 10,26. Il segnale della cella telefonica cui si è agganciato il telefonino di Manuel risulta essere nella Bergamasca. 
L’AGGRESSIONE Manuel, da aprile, non dormiva più nell’abitazione dei genitori, ma a casa di una zia, dopo avere subito un’aggressione in casa. Un uomo era penetrato nell’abitazione e lo aveva preso a pugni. Il motivo? Sembra che il 38enne stesse infastidendo da tempo una donna e il “rivale” si sarebbe fatto giustizia da solo. Sull’episodio era stata presentata una denuncia.
«Manuel qualche sbaglio l’ha commesso, ma nulla che non si possa più aggiustare», ha ammesso il fratello Alessandro davanti alle telecamere. Pare che l’uomo avesse più di un “conto in sospeso” nel piccolo paese valtrumplino. La sua scomparsa potrebbe essere legata ad una ritorsione o a minacce ricevute?
IL FURGONE Il mistero è molto fitto: il mezzo su cui viaggiava Manuel è stato rinvenuto sul ciglio della strada, a pochi metri da un parcheggio. Perché lasciarlo lì? Cantoni si è dovuto fermare all’improvviso?
Inoltre, il 2 agosto, il 38enne era tornato in ditta per fare cambio del mezzo, lasciando quello con la scritta dell’azienda e prendendone uno tutto bianco, senza insegna.
Quando è stato rinvenuto, a bordo erano presenti alcuni effetti personali di Manuel, tra cui il passaporto, gli auricolari del cellulare, la borsa per il pranzo al sacco, il tablet della ditta e un borsello, ma mancavano il portafoglio ed il telefonino. Nelle settimane intercorse dalla sua sparizione non sono stati effettuati prelievi con il bancomat e, a casa, non mancano suoi indumenti.
I familiari hanno lanciato un appello chiedendo a Manuel di tornare, soprattutto dalle sue figlie, a lui legatissime, rincuorandolo sul fatto che qualsiasi problema potrà essere risolto con il loro aiuto.
L’ipotesi, dopo quella di un allontanamento volontario cui la famiglia non crede, e quella del gesto estermo (è stata svuotata anche un diga alla ricerca del corpo), è che Cantoni sia stato prelevato con la forza da qualcuno. «Chi sa, adesso parli» ha detto la famiglia.

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