Nuovo consultorio di Desenzano, «A quando l’accreditamento presso via Mezzocolle?»

Paola Pollini (m5S): «Lunedì prossimo sarà l’ultima data utile per approvare quella delibera, poi sarà tutto da rifare. Passeranno così altre settimane, nell’attesa di un Consultorio che manca da anni».

Desenzano del Garda. «Un altro lunedì è passato e con esso l’ennesima riunione di Giunta regionale, nel corso della quale non è stata deliberata l’approvazione dell’accreditamento dei nuovi spazi presso il Centro Socio Sanitario Polifunzionale di Asstdel Garda in via Mezzocolle, per il nuovo e tanto atteso Consultorio di Desenzano». Lo afferma Paola Pollini (Consigliera regionale M5s Lombardia) sottolinenado come «Lunedì prossimo (30 settembre, ndr.) sarà l’ultima data utile per approvare quella delibera, poi sarà tutto da rifare. Passeranno così altre settimane, nell’attesa di un Consultorio che manca da anni».

«Mi preoccupa molto questo dilatarsi dei tempi – continua la consigliera regionale pentastellata – soprattutto perché a fare da collo di bottiglia, in questo momento, è Regione Lombardia. Sappiamo infatti che Asst e Ats hanno mandato le carte a Palazzo Lombardia, ormai quasi un mese fa. La Giunta, per legge, ha  trenta giorni per deliberare l’ok definitivo. Senza di esso il Consultorio rimane chiuso.
Quei trenta giorni scadranno lunedì prossimo. La speranza è che non si perda questa importante occasione, per restituire alle utenti del consultorio gardesano un servizio finalmente dignitoso e all’altezza di quello che è la sua storia».

«Sono mesi che incalzo la giunta – sottolinea Pollini – per sapere quando il Consultorio sarà finalmente operativo, ma solo grazie alla disponibilità dell’attuale Direttrice dell’azienda gardesana scopro che tutto è fermo nei cassetti dell’assessorato guidato da Bertolaso forse, aggiungo io, troppo impegnato a pubblicizzare l’ennesima colata di cemento prevista dal progetto del nuovo ospedale di Desenzano, che nessuno vuole. Nel frattempo si sono dimenticati del Consultorio, dei suoi importanti servizi e dei suoi utenti: bambini, madri e future mamme. Anche da questo si misura quanto realmente questo governo e questa giunta tengano al tema della natalità: esattamente fin dove consente di raccogliere facile consenso poi i buoni propositi possono finire tranquillamente nel dimenticatoio» conclude Pollini.

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