Regione vs. Ispra sulla caccia. Pollini: “Il documento degli esperti è stato ignorato dalla giunta”

L'Istituto superiore ha espresso diverse critiche alle ultime modifiche del calendario venatorio. Per tutta risposta gli uffici regionali hanno prodotto una contro-relazione, criticando l'Ente soprattutto dal punto di vista formale.

Lombardia. Con la delibera del 15 luglio la Regione Lombardia ha apportato una serie di modifiche al calendario venatorio per la prossima stagione di caccia. Molte di queste novità sono state esaminate e commentate negativamente dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Gli uffici regionali, tra molte polemiche, hanno prodotto una contro-critica, un documento dal titolo Relazione tecnico-scientifica. “La relazione dell’Ispra è stata di fatto ignorata dalla giunta regionale“, ha dichiarato la consigliera Paola Pollini. “La cosiddetta Relazione tecnico-scientifica di scientifico non ha proprio nulla, si limita infatti a criticarlo sotto un profilo puramente giuridico e formale, come se l’Ispra non dovesse permettersi di sollevare così tante obiezioni perché non ne avrebbe il diritto. In nessun punto contesta nel merito le affermazioni di Ispra, perché evidentemente non ha argomentazioni“.
Le questioni sollevate dai ricercatori riguardano temi importanti, uno tra tutti i rischi connessi alla contaminazione da piombo, materiale utilizzato nelle comuni munizioni da caccia. L’Ispra non si limita a sottolineare l’importanza delle norme comunitarie, che ne vietano l’utilizzo nelle zone umide, ma chiede che venga progressivamente messo al bando in tutte le attività venatorie.
“Anche questo autunno si continuerà a sparare con munizioni al piombo, portando all’avvelenamento degli ecosistemi e alla morte di esemplari anche di specie protette, vanificando anni di lavoro spesi per la loro conservazione”, conclude Pollini. “E’ evidente che l’assessorato, guidato sulla carta da Alessandro Beduschi, è ormai in mano ad altri soggetti, che riescono a ottenere tutto ciò che vogliono”.