Emergenza siccità, Anbi: “Investimenti per l’acqua destinata all’agricoltura”

Milano. Il cambiamento climatico rischia di travolgere l’agricoltura anche in Lombardia e la straordinaria emergenza siccità di queste settimane impone di mettere in campo tutte le strategie di risposta per affrontare il futuro. “Siamo di fronte a cambiamenti epocali – ha esordito così Alessandro Folli presidente di ANBI Lombardia aprendo il convegno nazionale di oggi, dedicato all’utilizzo delle acque depurate in agricoltura -: è necessario quindi superare la logica dell’emergenza per elaborare un grande piano di investimenti in strutture e innovazione legato all’acqua da avviare quanto prima”.

L’Italia è il fanalino di coda in Europa per la spesa nel settore. Un gap che va recuperato guardando a investimenti strutturali, alla tecnologia e alla ricerca. In questo contesto cresce l’interesse per l’utilizzo delle acque depurate per l’irrigazione, anche grazie al regolamento Ue 2020/741 che ha tracciato il quadro normativo per l’utilizzo delle acque affinate in agricoltura, definendo linee guida comuni sugli aspetti qualitativi e sui processi di controllo e di distribuzione, con l’intento di valorizzare l’uso plurimo delle risorse idriche.

“La questione dell’utilizzo delle acque reflue in agricoltura deve vedere coinvolto l’intero sistema Paese”, ha sottolineato Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, l’Associazione nazionale dei consorzi di bonifica, rimarcando però che “non va certo in questo senso l’istituzione di un’apposita commissione, presso il ministero della Transizione ecologica, che oggi vede esclusi i portatori d’interesse: dai gestori idrici agli agricoltori. È così anche per il Pnrr, che destina solo il 2% delle risorse alle problematiche idriche. Ci vuole invece consequenzialità fra affermazioni di principio e scelte concrete”

Entro giugno del prossimo anno, i Paesi europei dovranno dare applicazione al regolamento Ue 2020/741 e i consorzi di bonifica vogliono essere sin d’ora protagonisti di un nuovo approccio al riutilizzo in agricoltura dell’acqua depurata. L’obiettivo è di tutelare l’assoluto valore delle produzioni agroalimentari italiane e, nel contempo, di cogliere l’opportunità di poter contare su nuove fonti di approvvigionamento irriguo di qualità. E per centrarlo, il sistema dei consorzi di bonifica lombardi si candida sin d’ora a condividere con le istituzioni pubbliche, i gestori del sistema idrico integrato e le rappresentanze agricole un percorso che possa trovare quanto prima delle realizzazioni concrete. La cooperazione e l’interazione tra le diverse parti coinvolte nel processo di depurazione dell’acqua sono infatti una condizione preliminare sia nella definizione delle procedure per il trattamento di depurazione, in modo che siano adeguate agli usi specifici; sia per poter programmare l’erogazione di acque affinate in relazione alla domanda degli utilizzatori.