Emergenza idrica, un commissario unico fino al 31 dicembre

«In particolare, il commissario potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, gestione e utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale».

Roma. Contro la siccità Palazzo Chigi nominerà a breve un commissario straordinario che resterà in carica fino al 31 dicembre.
La cabina di regia ha elaborato un piano per gestire la crisi idrica con l’obiettivo di «accelerare e coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali di medio e lungo termine e, nel breve periodo, un commissario nazionale fino al 31 dicembre 2023, con un incarico rinnovabile e con un perimetro molto circostanziato di competenze». A renderlo noto è l’esecutivo riferendo le decisioni del vertice, presieduto dal vicepremier Matteo Salvini.

Alla riunione, si legge nella nota, hanno partecipato «anche i ministri Francesco Lollobrigida, Nello Musumeci, Roberto Calderoli, il viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli». «In particolare – viene spiegato -, il commissario potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, gestione e utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale. Sono in corso le valutazioni tecniche per formalizzare la soluzione definitiva».

Sul tema è intervenuta anche Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione e presidente della Comunità del Garda. «La produzione agricola è in difficoltà- ha detto l’esponente bresciana- il Lago di Garda è al 25% della capienza massima, il Po in secca come nella stagione estiva».
«Il governo agisca e in fretta perché ha il dovere di salvaguardare la risorsa idrica di cui disponiamo e di salvare i raccolti, le aziende e i sacrifici di tanti agricoltori e produttori italiani».

 

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