Dissesto idrogeologico, anno cruciale per investimenti in Lombardia

La prevenzione al centro di un convegno dell'Ordine degli ingegneri di Milano e dall’Ordine dei geologi lombardi. Quasi quasi un miliardo per la messa in sicurezza del territorio. Faro acceso sulla frana di Sonico.

Brescia. «Il 2024 sarà un anno importante per continuare negli investimenti. Negli ultimi sei mesi abbiamo approvato delibere per oltre 150 milioni di euro per affrontare il dissesto idrogeologico». Lo ha detto l’assessore al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi, intervenendo a un incontro organizzato dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Milano e dall’Ordine dei geologi della Lombardia sul tema della prevenzione del rischio idrogeologico. Sono intervenuti anche il vicepresidente e assessore al Bilancio e finanza, Marco Alparone, e l’assessore all’Ambiente, il bresciano Giorgio Maione.

«Sarà un anno importante – ha aggiunto l’assessore Comazzi -. per rendere attive alcune infrastrutture su cui abbiamo investito molto. Penso alle vasche di laminazione. Ne abbiamo inaugurate recentemente due, a Botticino e a Rezzato, in provincia di Brescia. E sarà anche un anno fondamentale per il Seveso. Abbiamo già rese operative le aree golenali a nord, successivamente inaugureremo altre due grandi vasche di laminazione. Oltre a quella di Bresso, andremo ad aprire quella di Costamasnaga (Lc), che consentirà di alleggerire la pressione sul Lambro. Tante le iniziative in campo, oltre al lavoro sul monitoraggio che Arpa ci aiuta a fare sulle frane, dal Ruinon a Tavernola Bergamasca (Bg), a Sonico (Bs) e in altri luoghi». «Il nostro compito – ha concluso – è semplificare la normativa, e migliorare la capacità di reagire agli interventi. Aspetti che a volte si scontrano con la palude della burocrazia, nostro nemico principale».

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«Investire sulla prevenzione – ha aggiunto il vicepresidente Marco Alparone – è come investire sulla salute, un beneficio che ci permette di ridurre anche l’impatto economico. E di ragionare per un territorio più protetto, capace di crescere senza quel rischio che non riusciamo da un lato a prevenire a monitorare. Quello che investiamo in prevenzione lo ritroviamo nel tempo. Regione Lombardia nel sistema delle Regioni ha sempre fatto da modello di investimento economico forte, e questo ci ha permesso di fronte a un rischio sempre più frequente di avere impatti meno forti».

«Il confronto e il dialogo con i tecnici è fondamentale, per la semplificazione, la gestione dei dati e il confronto su quanto gli investimenti siano efficaci – ha sottolineato Alparone -. Una sfida che è dei tecnici, nel dialogo con territorio, istituzioni, che fa del Pnrr uno strumento di innovazione per un paese che ha bisogno di modelli per la messa in sicurezza. Anche qui la Lombardia è esempio: stiamo investendo quasi un miliardo per la messa in sicurezza del territorio. Un sistema che ci permette di guardare con fiducia nel futuro, e di affrontare la sfida del cambiamento climatico investendo sulle competenze».

«Le calamità naturali, gli eventi siccitosi, in generale il tema del cambiamento climatico – ha detto Maione – hanno impatto a livello locale sugli equilibri idrici e territoriali. E’ tempo di interventi strutturali, per ridurre la vulnerabilità dei territori, la decarbonizzazione, l’utilizzo delle energie rinnovabili. Siamo in una fase di confronto con le tecnicalità e le esperienze professionali per fare le scelte migliori. Oltre alla strategia regionale sull’adattamento e il cambiamento, abbiamo in fase di elaborazione la prima legge regionale italiana sul clima. Temi che devono entrare nella programmazione e nella pianificazione, per una visione di lungo periodo che può essere concreta solo confrontandoci con i tecnici e a stringere con loro rapporti sempre più stretti».

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