Berzo Demo, l’Austria dice no alla bonifica dei rifiuti dell’ex Selca

Berzo Demo. Il “no” è perentorio. Troppo inquinate le scorie dell’ex Selca di Berzo Demo, la ditta austriaca Bernegger GmbH ha respinto l’incarico e con esso i 3mila metri cubi di materiale contaminato da floruri.
I rifiuti tossici restano, ancora una volta, nel Bresciano.
A raccontare la “never ending story” (parafrasando il titolo di un celebre libro poi diventato film) delle scorie dell’ex azienda chimica camuna è il Corriere della Sera.
Il curatore fallimentare Giacomo Ducoli ha messo a disposizione 2 milioni di euro, sufficienti per bonificare solo il 10% del sito: servirebbero almeno 20 milioni per completare l’intervento ambientale.
Le scorie giacciono da due decenni all’interno dei capannoni dismessi e all’esterno, coperte da teli. Una copertura che ovviamente non ha impedito di inquinare le falde acquifere con i fluoruri, i cui livelli sono oggi sei volte oltre il limite.
Dal settembre 2023 una parte dei capannoni è stata affittata a Elia Panico per 15 anni, a mille euro l’anno.
A suo tempo la consigliera regionale bresciana del M5S Paola Pollini aveva evidenziato come il massimo budget potenzialmente disponibile «non superasse i 7 milioni di euro: 2 dalla curatela, 1,5 dalla Provincia, 2 dalla Comunità montana e 1,5 da Regione Lombardia», del tutto insufficienti per mettere la parola “fine” alla questione.