Caldo anomalo, è «il gatto che si morde la coda»

Fridays for futre e Basta Veleni stigmatizzano i comportamenti poco virtuosi e gli sprechi come l'uso di condizionatori con porte e finestre aperte e l'utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili.

Brescia. L’intensa ondata di caldo che ha colpito gran parte del nord del pianeta determinando una seria impennata termica, definita “virtualmente
impossibile” dagli scienziati senza la presenza della crisi climatica.
Tutto questo calore in eccesso fa aumentare il pericolo di eventi meteo estremi con effetti molto negativi sull’ambiente: enormi problemi legati alla disponibilità di risorse idriche, precipitazioni atmosferiche di vasta entità in territori afflitti da perenne dissesto idrogeologico, incremento degli incendi boschivi che interessano aree estese del paese.

Secondo Fridays for Future e Basta Veleni, questa situazione climatica è legata anche a certi comportamenti poco virtuosi messi in atto da amministrazioni e privati cittadini.
Per gli ambientalisti le autorità competenti, anche in riferimento all’aumento significativo, monitorato dalle centraline dell’Arpa, dei livelli di ozono a Brescia, «ci sono diverse misure che l’amministrazione può e deve sostenere per
limitare al massimo gli sprechi e migliorare la situazione, anche a livello locale:
evitare che tutte le porte delle attività commerciali condizionate siano sempre aperte, specialmente d’estate e d’inverno, che causano un inutile spreco di energia e pure l’aumento delle bollette».

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«Un bollino verde per i virtuosi può cominciare fin da subito a spingere in questa direzione, per poi applicare l’ordinanza a tutte le attività della città – come nel Comune di Milano limitare l’uso dell’aria condizionata nelle autovetture, in particolare nei momenti di sosta per evitare inutile spreco di carburante e produzione di inquinamento dell’aria; limitare la temperatura di condizionamento a 26°. In primis per evitare sprechi energetici, ma anche per minimizzare i problemi di salute, e il calore inserito nell’ambiente cittadino
aumentando l’effetto isola di calore».

«Secondo lo studio, Global risk of deadly heat, pubblicato il 19 giugno 2017 su “Nature Climate Change” da un team di ricerca multidisciplinare statunitense, – riportano i gruppi ambientalisti – entro il 2100 il 74% della popolazione del mondo sarà esposta a ondate di caldo mortali, se le emissioni di gas serra continuano ad aumentare a tassi correnti».
Lo studio aggiunge che se anche le emissioni venissero fortemente ridotte, «la percentuale della popolazione umana mondiale colpita si prevede raggiungerà il 48%».
Anche l’Italia non verrà risparmiata e alcune nostre città risultano essere tra le aree più a rischio in Europa.
«Tutte le misure per mitigare l’effetto isola di calore vanno adottate – dai piani di massiva riforestazione urbana, fino ad una seria valutazione dell’impatto che un sistema di teleriscaldamento ha, soprattutto, durante il periodo estivo, in quanto, secondo alcuni ricercatori, può aumentare ulteriormente l’effetto di riscaldamento di tutte le superfici urbane – mentre un forte utilizzo di fonti di energie rinnovabili diminuirebbe ulteriormente l’effetto di riscaldamento urbano».

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«Dal 2021 la Giunta ed il Consiglio comunale di Brescia sono a conoscenza di questa pesante situazione guardandosene bene, però, da assumere conseguenti provvedimenti per tutelare il clima e salvaguardare la salute delle persone Brescia al top nazionale fra le città più calde».
Secondo Fridays for future e Basta Veleni è «il gatto che si morde la coda».
«Tutti lamentano il caldo eccessivo di questi giorni, ma se ne guardano bene dal fare 1+1=2, ovvero che se tu accendi le pompe di calore per refrigerarti è da perfetti imbecilli non capire che parte dei gradi in più di caldo estivo sono il frutto di questa scelta sconsiderata. È evidente che se per un anziano, le persone con problemi di salute o in luoghi affollati può avere un significato ragionevole, qual è il senso logico di vedere negozi con le porte aperte e i condizionatori a manetta per richiamare qualche cliente o avere temperature in casa al di sotto dei 25 gradi previsti e magari con le finestre aperte come capita spesso di osservare negli uffici pubblici?»
«Ecco, questo è il malcostume classico delle società consumiste ottuse, così come dei venditori di energia che sono gli stessi che grazie a questi danni ambientali accumulano ulteriori extra profitti e prima o poi ci porteranno a pagare dazio, oltre a quello già previsto. Purtroppo la classe politica che dovrebbe garantire il buon governo delle città e del paese è troppo arretrata per poterci dare repentine, quanto doverose soluzioni».

 

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