Peste suina, «Sospendere la mobilità venatoria in Lombardia»

Lo chiede il Wwf per scongiurare il rischio che, con l'apertura della stagione della caccia, le doppiette lombarde (e soprattutto bresciane) si spostino in località dove il virus è già presente, facendo da vettori per le altre aree.

Brescia. Con una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Commissario straordinario alla PSA, alla Regione Lombardia, ad Ispra, alle Associazioni agricole e a tutti gli altri soggetti interessati all’emergenza peste suina africana, il WWF Lombardia ha chiesto l’immediata limitazione e sospensione della mobilità venatoria in Lombardia.
«La normativa vigente – si legge nel comunicato del Wwf – consente che i cacciatori lombardi possano essere ammessi a praticare la propria attività anche in Ambiti territoriali di caccia diversi da quello di residenza, secondo una procedura di ammissione in cui le problematiche di ordine pubblico relative alla presenza di epizoozie di emergenze legate alla saluta pubblica (e all’economia complessiva del comparto zootecnico e alla sicurezza alimentare, sebbene esulanti dai nostri fini statutari) non hanno alcun rilievo».

caccia cacciatori

«L’ammissione di cacciatori dall’Ambito di Caccia di residenza ad altro Ambito si traduce in una “mobilità venatoria” all’interno della Regione Lombardia, che consente la circolazione di mezzi, uomini e animali (cani) da luoghi in cui non vi è diffusione di PSA a luoghi che ne sono l’epicentro, con conseguente possibile veicolazione dei fattori epidemici».
«Le procedure di biosicurezza (sterilizzazione di auto, scarpe e cani), teoricamente obbligatorie, di fatto sono difficilmente controllabili da parte degli Enti preposti e il grande numero di cacciatori, che da domenica 15 settembre con l’apertura della stagione venatoria, si riverseranno nelle aree ove è presente la PSA, per poi ritornare nei propri comuni di residenza, è, a parere del WWF, un fattore di rischio da valutare attentamente».

La preoccupazione espressa nella lettera inviata è condivisa anche da parte del mondo agricolo, che proprie in queste ore ha richiesto a gran voce gli stessi provvedimenti di limitazione del “nomadismo venatorio”.
Il Wwf ha fornito i dati sulla quantità di cacciatori che da domenica potenzialmente si recheranno nelle aree ove presente la PSA: si tratta di quasi 5.000 persone iscritte agli ATC pavesi e milanese e provenienti da fuori provincia. Ma in realtà il numero è assai maggiore poiché le continue modifiche alla Legge 26/93 che regolano la caccia in Lombardia permettono di fatto a tutti i cacciatori di muoversi sul territorio regionale».

«Altro elemento da tenere in considerazione – conclude la nota del Wwf – è che buona parte di coloro che si recano nelle aree contaminate dalla PSA provengono dalla Provincia di Brescia, che è ancora fortunatamente indenne dalla PSA, e luogo di maggior concentrazione di allevamenti suinicoli della Lombardia. Alla luce di quanto detto appare evidente che la sospensione della mobilità venatoria sia un provvedimento da attuare immediatamente».

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