Delitto dell’ucraina Viktoria, ex compagno rinviato a giudizio

Il dibattimento (negato il rito abbreviato) partirà il 7 settembre. Kadrus Berisa accusato di omicidio aggravato.

(red.) Nella giornata di ieri, venerdì 18 giugno, in tribunale a Brescia si è svolta l’udienza preliminare connessa al delitto della 42enne ucraina Viktoriia Vovkotrub ai primi di novembre del 2020. E il giudice Alessandra Sabatucci ha deciso di rinviare a processo, che partirà il 7 settembre, il 60enne kosovaro Kadrus Berisa. Come era stato ricostruito secondo gli inquirenti, i due, che da tempo avevano interrotto la relazione dopo che lei era stata vittima in passato di maltrattamenti e stalking per opera dell’uomo (lei si era anche trasferita da sola nella casa di via Fiume), si erano trovati a cena nella casa del 60enne al quartiere Primo Maggio in città, forse per cercare di ricomporre il rapporto.

Ma non era avvenuto e anzi l’uomo le avrebbe inferto quattordici coltellate bloccando ogni tentativo di difesa della donna. In seguito Berisa avrebbe usato un tappeto per sbarazzarsi del corpo della 42enne ucraina, trovato pochi giorno dopo sotterrata al vicino vecchio bocciodromo. E l’uomo venne arrestato nel momento in cui si stava disfando proprio del tappeto che stava gettando all’isola ecologica di via Metastasio.

L’inchiesta aperta dal magistrato Donato Greco è approdata così in tribunale e ieri, appunto, è arrivato il rinvio a giudizio. L’accusa è di omicidio aggravato dalla premeditazione e crudeltà, ma anche stalking e motivi abietti. Per questo motivo, nonostante le richieste dei difensori dell’uomo, è stata rigettata l’istanza di rito abbreviato. E dal 7 settembre, quindi, inizierà il dibattimento.