Tombe dei bimbi mai nati, chiesto il processo per due dirigenti del Comune

La Procura le accusa di violazione di sepolcri, vilipendio delle tombe e vilipendio di cadavere per avere ordinato nel 2021 circa 2.500 esumazioni.

Brescia. La Procura cittadina ha presentato la richiesta di due rinvii a giudizio per il caso delle tombe dei bimbi mai nati rimosse dal cimitero Vantiniano nell’autunno del 2021. Il processo è stato chiesto per due dirigenti del Comune di Brescia: la responsabile dei servizi cimiteriali Monik Liliana Ilaria Peritore e la dirigente del settore coordinamento amministrativo e servizi cimiteriali Elisabetta Begni.
Sono accusate, in concorso tra loro, di violazione di sepolcri, vilipendio delle tombe e vilipendio di cadavere per avere ordinato, tra il 26 maggio e il 24 novembre del 2021, l’esumazione di circa 2.500 tombe. Che, secondo la Procura, sarebbe avvenuta «in evidente spropositato contrasto col fabbisogno accertato e pianificato corrispondente a 164 esumazioni per il biennio 2021 2022», in molti casi anche «anteriormente al termine decennale previsto dal regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali della regione Lombardia». Inoltre viene segnalata la «dispersione dei resti delle lapidi, delle tombe e delle targhette identificative».
Nei mesi scorsi il fatto aveva dato origine a un acceso botta e risposta tra l’amministrazione municipale e alcune famiglie. Ed era diventato anche un caso politico per l’opposizione di centrodestra.

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